Il Parrocchetto di Mauritius

Nell’isola di Mauritius dove sopravvive in un’area limitata di 50 km quadrati nel “Black River Gorges National Park” in quel che rimane dell’originale foresta nativa, questo pappagallo mostra abitudini quasi esclusivamente arboricole, nutrendosi di frutti gelle, fiori e foglie.

a cura di Gino Conzo -Medico Veterinario Specialista in patologia aviarie

Così come è avvenuto per altre isole, Mauritius ha pesantemente risentito dell’intervento dell’uomo.

La deforestazione ha risparmiato appena l’1,27% della vegetazione originale, riducendo drammaticamente le fonti di cibo di questa specie di pappagalli. I nidi dei parrocchetti subiscono la predazione da parte di alcuni mammiferi introdotti dall’uomo, come il ratto e il macaco, oltre che da uccelli come il Fetonte becco giallo.

Pesticidi

Il territorio di Mauritius, inoltre, ha subito negli anni passati i danni conseguenti ad impiego massiccio di pesticidi. Tutti questi fattori, unitamente alle cicliche imponenti perturbazioni atmosferiche, hanno determinato un drammatico declino del Parrocchetto di Mauritius la cui popolazione selvatica nel 1986 ammontava, al massimo, a una dozzina di esemplari prevalentemente di sesso maschile. Poco più di vent’anni fa, quindi, questo pappagallo si trovava sull’orlo di una totale estinzione.

Il salvataggio

Un programma per la conservazione degli Echo era stato varato già nel 1974 ma, per mancanza di fondi, solo nel 1990 fu possibile iniziare un progetto di conservazione sistematico diretto dal dottor Carl Jones e sostenuto dai finanziamenti del World Parrot Trust e dalla UK Parrot Society.

Il primo passo fu quello di individuare i nidi, il cui foro d’ingresso fu talora ridotto per permettere l’ingresso degli Echo ma non dei predatori dei piccoli e delle uova. Parallelamente la superficie circostante il nido fu protetta dai ratti per un raggio di 100 metri.

Il substrato nei nidi attivi, composto da trucioli di legno trattati con antiparassitari e fungicidi, venne rinnovato ogni tre giorni in modo da contrastare micosi e infestazioni parassitarie. Successivamente i nidi vennero regolarmente monitorati ed ispezionati.

Il Parrocchetto di Mauritius (o Parrocchetto Echo) è un pappagallo a prima vista simile al comunissimo Parrocchetto dal collare ma, rispetto a quest’ultimo, ha una taglia lievemente maggiore (42 cm di lunghezza) e d’apparenza più tozza in virtù della coda più breve. Il colore verde smeraldo della livrea è più intenso e splendente rispetto a quello esibito dal cugino krameri. Il becco è rosso nel maschio e nero nella femmina.

Parrocchetti balie

Sebbene in media i Parrocchetti di Mauritius depongano tre uova a covata, raramente più di un piccolo viene portato allo svezzamento. Ciò è dovuto soprattutto alla scarsità di cibo disponibile in natura ed in alcune stagioni riproduttive tale condizione può essere particolarmente grave.

Per questo motivo fu deciso di lasciare nel nido un solo piccolo e rimuovere gli altri, destinati ad essere allevati a mano o affidati a coppie “balie” di Parrocchetti dal collare o a coppie di Echo con uova non fertili.

In cattività

Poiché questa specie non ama alimentarsi sulle piante introdotte dall’uomo, nel programma di salvaguardia fu deciso di creare de vivai per il rimboschimento con piante endemiche, vitali per la loro sopravvivenza.

Parallelamente ai suddetti interventi in natura è stato promosso un programma di riproduzione in cattività presso il centro Gerald Durrell Endangered Wildlife Sanctuary (GDEWS) a Black River. In questo modo è stato possibile ottenere vari soggetti, nati da coppie in cattività, da reintrodurre nel loro ambiente.

Il futuro

Attualmente il numero stimato di parrocchetti di Mauritius in natura è di circa 500 esemplari. Il successo ottenuto finora, a fronte di una situazione iniziale davvero drammatica, è stato reso possibile grazie ad una gestione globale della specie che ha consentito di rendere l’habitat ancora intatto, il primo parco naturale di Mauritius; rigenerare aree di foreste nelle quali i parrocchetti si nutrono e si riproducono; imparare a gestire i parrocchetti selvatici per migliorare la loro riproduzione; allevare Parrocchetti Echo in cattività e reinserirli con successo in natura.

Un tempo Mauritius e le altre isole Mascarene ospitavano circa dodici specie diverse di pappagalli, oggi estinte. Un grande pappagallo terrestre simile ad un Cacatua nero, più grande di qualsiasi pappagallo esistente oggi, probabilmente viveva nelle foreste ricche di palme delle pianure, nutrendosi dei loro frutti: era il Lophopsittacus mauritianus.

Alcune specie di Parrocchetti, su Rodrigues erano grigio-azzurri.

Non è escluso che in futuro si possa pensare che i Parrocchetti delle Mauritius possano essere introdotti nelle altre isole ed andare a colmare una nicchia ecologica lasciata libera da quelle specie per le quali, purtroppo, non è stato possibile effettuare nessun salvataggio.

© Riproduzione riservata