Il Falco nella Falconeria moderna

Il Falco impara a raggiungere il pugno dell’addestratore attratto dal cibo. Nota fin dai tempi antichi come tecnica di caccia, spesso ad esclusivo appannaggio dei ceti più elevati, la falconeria ha subito un’interessante evoluzione in tempi recenti.

Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario Specialista in Patologia Aviare

Impiego del Falco nelle nostre città

Le variazioni ambientali indotte dall’uomo hanno, talora, permesso ad alcune specie di prolificare enormemente nei nuovi habitat, causandovi spesso gravi danni. Un tipico esempio è rappresentato dai colombi torraioli, il cui numero è enormemente aumentato nei centri urbani grazie alle abbondanti risorse alimentari, la mancanza di predatori naturali e la ricchezza di siti di nidificazione.

L’effetto negativo della presenza dei colombi (imbrattamento fecale, diffusione di germi patogeni, ecc.) non si fa sentire solo nei centri storici delle città d’arte, ma anche in altri ambienti quali, ad esempio, aeroporti ed aree ospedaliere.

E’ noto che molte amministrazioni comunali dedicano energie e fondi allo sviluppo di piani per il controllo numerico dei colombi cittadini; sovente, tuttavia, questi progetti non raccolgono i risultati sperati.

Anche altre specie aviari, oltretutto, hanno cominciato a colonizzare gli ambienti antropizzati o degradati dall’uomo, come avviene, ad esempio, per i gabbiani nelle discariche.

L’impiego dei falchi rappresenta, al momento, un valido ed ecologico strumento per allontanare i volatili dagli obiettivi più a rischio.
Tale attività, conosciuta come “Bird Control” viene svolta da esperti falconieri che mantengono lontani colombi ed altri uccelli semplicemente facendo volare i propri falchi nella zona che si vuole libera da tali volatili.

Le specie più utilizzate allo scopo del “Bird control” sono il Falco Pellegrino (Falco Peregrinus) ed il Falco di Harris (Parabuteo Unicintus).

Il falco Pellegrino e falco di Harris

Il volo alto e veloce del Falco Pellegrino ne permette un ottimo utilizzo negli aeroporti dove contribuisce non poco a tener lontano dagli aerei storni e colombi. Il Falco di Harris, caratterizzato da un volo basso e, soprattutto, da un’indole particolarmente socievole, viene impiegato con successo nelle aree urbane come, ad esempio, gli ospedali. Anche altre specie (Girfalco, Lanario, Sacro, ecc.) sono, comunque, impiegate in falconeria e tutte riprodotte in cattività.

Guadagnare la fiducia del nuovo falco e rendergli familiare la figura umana è per il falconiere il primo obiettivo, raggiungibile con un paziente lavoro di addestramento invitando il falco a volare dal blocco sul pugno (protetto dal guanto di cuoio) del falconiere che stringe tra le dita un invitante bocconcino.

Durante questa fase il falco è assicurato ad un cordicella in modo che non possa allontanarsi; una fuga in questo delicato periodo potrebbe essere fatale per l’animale.

Nel giro di una decina di giorni (con un lavoro costante e dedicando circa 10 ore al giorno all’addestramento) si ottengono i primi risultati ed il falco può essere successivamente liberato, dal momento che si è certi del suo ritorno ottenibile con il richiamo del cibo.

Addestramento del Falco

In pratica l’addestramento di un falco non termina mai dal momento che vi è una continua “conoscenza” tra uomo e falco. Ed una continua correzione di errori dell’uno o dell’altro per ottenere i migliori risultati. Anche l’allenamento deve essere costante in quanto la muscolatura del falco deve es-sere sempre in perfetta forma per le necessità di lavoro.

Durante la notte e nei momenti in cui non è sottoposto a lavoro, il falco viene alloggiato in una voliera. Dove ha la possibilità di posarsi su appositi posatoi o blocchi, spesso ricoperti da un particolare materiale (astroturf); che ricorda l’erba sintetica e viene impiegato al fine di prevenire alcune patologie degli arti, tipiche dei falchi, come il “bumblefoot”.

Occorre, poi, ricordare che mantenere i falchi in perfetta salute è fondamentale per l’attività del falconiere. Per questo motivo l’assistenza veterinaria e le varie misure sanitarie atte a prevenire le principali malattie dei rapaci giocano un ruolo molto importante nella moderna falconeria.

L’impiego dei falchi nel “Bird Control” è da preferire ad altri sistemi per numerose ragioni ed in particolare…

  • Negli aeroporti in cui sono stati impiegati i falchi si è riscontrata una riduzione media del 70% di impatti causati dagli uccelli con gli aeroplani; con dei costi contenuti se paragonati ad altri sistemi.
  • L’innata paura dei rapaci da parte di molti uccelli fa dell’impiego dei falchi un metodo, rispetto ad altri, che non induce negli uccelli “assuefazione”.
  • Si evita di disseminare nell’ambiente sostanze ormonali o potenzialmente tossiche.

L’obiettivo del moderno falconiere che esercita il “Bird Control” è quello di disperdere gli uccelli in modo incruento. Il moderno falconiere non è un cacciatore ed il volo del falco non si conclude con la cattura e l’uccisione del malcapitato colombo. La sola presenza in volo del rapace è, infatti, sufficiente a terrorizzare gli altri volatili ed a disperderli.

L’abile falconiere è in grado, infatti, di controllare il peso di volo del rapace; in modo tale da permettere un volo efficace, ma non sufficientemente veloce da permettere la cattura della preda. E’ necessario, tuttavia, che il falco sia presente nell’area da cui si vogliono allontanare gli uccelli per periodi prolungati, altrimenti i volatili ben presto ricompaiono.

E’ anche importante non far volare il falco sempre allo stesso orario. Perché i colombi possono imparare i periodi della giornata in cui è meglio “dileguarsi” e quelli in cui possono stazionare senza pericolo. Il tempo necessario per sgomberare definitivamente l’area dagli uccelli indesiderati dipende molto anche dal tipo di colonizzazione dei volatili in una determinata area.

Se, ad esempio, dei colombi trovano un ambiente propizio sia per nidificare che per alimentarsi sarà meno semplice allontanarli (e sarà necessario più tempo) che se lo stesso luogo fosse utilizzato solo come sito di nidificazione o di alimentazione.

L’alimentazione del falco

Si basa prevalentemente su “prede” intere, costituite da pulcini, quaglie, colombi o topi. Il falconiere più attento sceglie accuratamente i fornitori del cibo dei suoi falchi dal momento che tali prede possono veicolare pericolose infezioni al rapace. Dosare attentamente il cibo da offrire al falco è un aspetto cruciale della falconeria.

Ogni falco possiede un proprio “peso di volo” che dipende da parametri individuali e di specie o da fattori ambientali (temperatura, umidità, ventilazione). Una volta fissato questo peso forma è necessario pesare giornalmente il falco in modo da verificare costantemente che non venga sovra o sotto alimentato. Variazioni del peso di volo incidono, infatti, negativamente sull’attività del falco.

Il falco deve essere, quindi, considerato come un vero e proprio atleta; e come tale necessita spesso di integrazioni alimentari (vitamine, sali minerali, aminoacidi, ecc.) che l’alimentazione in cattività non sempre può assicurare.

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