Alimentazioni nei fringillidi

I FRINGILLIDI SONO UCCELLI GREGARI E SI NUTRONO DI VEGETALI, COMPLETANDO LA DIETA, A VOLTE, CON PICCOLI VERMI.

Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario Specialista in Patologia Aviare

Sono facilmente addomesticabili e si trovano più o meno abbondanti in tutti i paesi del mondo.

Le femmine depongono quattro/sei uova buanche con macchie blu.

Alla famiglia Fringillidae appartengono numerose specie di Passeriformi di piccola taglia, la più nota delle quali è senza dubbio il Canarino. Mentre l’allevamento del Canarino non presenta grossi problemi e questa specie è ormai considerabile del tutto domestica, per gli altri Fringillidi sussistono ancora numerose difficoltà, in particolare nella determinazione della dieta più idonea, anche in virtù della scarsa “domesticità” di tali uccelli, che fa preferire loro gli alimenti più simili a quelli di cui si nutrirebbero in natura.

Il metabolismo basale dei piccoli passeriformi è più elevato rispetto alla maggior parte degli altri uccelli ed il loro fabbisogno energetico può variare di molto in funzione di diversi fattori quali temperatura, alloggiamento (gabbia o voliera) e stato fisiologico dei volatili (mantenimento, riproduzione, accrescimento, muta).

La formulazione della dieta deve, quindi, tener conto di tali variabili, al fine di non determinare squilibri energetici in questi piccoli uccelli, il cui organismo poco si presta a “compensare”, per un periodo prolungato, condizioni non ottimali.

Gli alimenti 

La base alimentare dei Fringillidi è costituita da miscele di semi secchi, la cui composizione è spesso formulata su basi empiriche. Tale dieta viene integrata da ulteriori alimenti di diversa origine, oltre che da complessi polivitaminici e minerali, la cui differente associazione, nella formulazione della dieta, è alla base del successo nell’allevamento di questi volatili.

Le miscele di semi secchi

Si tratta di miscugli di semi di Graminacee (Scagliola, Miglio, Panìco, Avena, Orzo, Frumento, Grano saraceno, Sorgo, ecc.), ricchi in carboidrati e rappresentanti generalmente i 3/4 della miscela, cui vengono aggiunti semi oleosi (Niger, Lino, Canapa, Perilla, Ravizzone, Girasole, Cardo, Lattuga, Cicoria, Camelina, ecc.), ricchi in lipidi e proteine.

Sebbene rappresentino la base alimentare dei Fringillidi, riesce molto difficile ad offrire un’alimentazione bilanciata basata solo sulle miscele di semi, poiché tali alimenti risultano carenti in alcuni importanti elementi nutritivi (vitamine, aminoacidi, calcio, ecc…) mentre sovente eccedono nell’apporto calorico.

Gli uccelli, inoltre, selezionano i semi che sono loro offerti, preferendo quelli più ricchi di grassi. Come detto, infatti, non si tratta di animali domesticati come il Canarino ed il retaggio della condizione selvatica consiglia loro di prescegliere i semi oleosi, preziosi per la sopravvivenza allo stato naturale, ma spesso controproducenti in cattività.

Non di rado i semi secchi sono contaminati da batteri potenzialmente patogeni e questo vale soprattutto per le sementi meno comuni, di più lento smercio nelle rivendite.

I pastoni 

Sono alimenti aventi come base degli sfarinati di pane e/o biscotti; questi ultimi possono anche contenere uova. Spesso le case produttrici arricchiscono il prodotto con vitamine e sali minerali. Dal momento che non sempre tali prodotti sono graditi ai volatili, sovente ai pastoni sono aggiunti semi oleosi per aumentarne l’appetibilità. In altri casi, per ottenere lo stesso scopo, il pastone viene “grassato” con la spiacevole conseguenza di aumentare tanto la quota calorica della razione, quanto il rischio di irrancidimento del prodotto.

Il pastone “base” è, generalmente, modificato dall’allevatore con l’aggiunta di altri alimenti (semi cotti o germinati, caseina, erbe prative, integratori, ecc.) allo scopo di aumentare il valore nutrizionale di tale cibo, prezioso in particolare durante il periodo dell’allevamento dei piccoli.Il pastone rappresenta, inoltre, un valido mezzo per somministrare agli uccelli vari tipi di medicamenti.

Prede vive

Le larve della Tarma della farina, della Camola del miele e della Mosca carnaria rappresentano le principali prede vive fornite ai Fringillidi, quale fonte proteica utile per l’allevamento dei piccoli. Poiché le larve sono particolarmente ricche in fosforo occorre supplementare la dieta con calcio, al fine di compensare lo squilibrio che si verrebbe a determinare tra i due elementi. Non di rado queste larve risultano albergare Escherichia coli o altri Enterobatteri potenzialmente patogeni per i volatili.

I semi cotti

Comprendono miscele di legumi (fagioli, ceci, piselli, soia, azuki, ecc.) e cereali (frumento, farro, orzo, grano saraceno, ecc.) sottoposte a cottura. L’alimento che ne deriva risulta particolarmente indicato nel completare la dieta, specie nel periodo riproduttivo, dei Fringillidi. La cottura, infatti, rende i legumi maggiormente digeribili, oltre ad inattivare i fattori antinutrizionali in essi presenti, permettendo di fornire agli uccelli un’ulteriore fonte proteica.

I semi germinati

I semi sottoposti a germinazione presentano delle interessanti caratteristiche nutrizionali che ne consigliano l’utilizzo nell’alimentazione dei Fringillidi, in particolare nel periodo della riproduzione. Il processo di germinazione, infatti, aumenta il valore nutrizionale del seme convertendo gli acidi grassi in elementi idrosolubili e scindendo le proteine in aminoacidi.

Anche il contenuto in provitamina A è maggiore nei semi germinati rispetto al seme secco. Il valore nutrizionale è massimo tra i 3 ed i 5 giorni di germinazione, periodo nel quale maggiore è la presenza dei preziosi enzimi digestivi, attivati dopo l’idratazione del seme.

Frutta e bacche

Alcune specie dal becco robusto, come il Ciuffolotto ed il Frosone, sono particolarmente ghiotti di bacche e tale caratteristica permette di ampliarne la dieta in cattività, ricorrendo, oltretutto, ad alimenti naturalmente ricchi di vitamine.

Numerose piante, selvatiche e non (Sorbo, Piracanta, Agrifoglio, Ginepro, Biancospino, Ribes, Lampone, Mirtillo, ecc..) forniscono bacche utilizzabili nell’alimentazione delle suddette specie, particolarmente ghiotte anche delle gemme degli alberi da frutta. Altre specie (Cardellino, Lucherino) sono meno attratte da questi alimenti, così come dalla frutta in genere (mela, pera, arancia, ecc.) della quale apprezzano più i semi in essa contenuti che la polpa.

Erbe prative

I vegetali freschi sono ben accettati dalla maggior parte delle specie che ne apprezzano soprattutto i semi allo stato lattiginoso, alimento di cui si nutrono anche in natura. Nella maggior parte dei casi si tratta di erbe a crescita spontanea (Centocchio, Tarassaco, Cardo, Borsa di Pastore, Senecio, Gramigna, Piantaggine, ecc..), raccolte nei campi; meno frequentemente si tratta di piante appositamente coltivate dall’allevatore (Scagliola, Miglio, Panico, Girasole, Lattuga, Cicoria, ecc…).

Il valore nutrizionale dei semi delle erbe prative è maggiore di quello dei semi secchi. Occorre, tuttavia, fornire tale alimento costantemente durante l’allevamento ed in buona quantità; diversamente gli uccelli tenderanno a divorare anche le parti verdi della pianta (dopo averne consumato i semi) rischiando di non coprire il fabbisogno energetico.

Le integrazioni alimentari

Poiché, come detto, la dieta dei Fringillidi in cattività è basata su miscele di semi secchi si rende necessario, generalmente, integrare l’alimentazione di questi uccelli con appositi preparati contenenti vitamine, aminoacidi e sali minerali, al fine di prevenire stati carenziali.  Come già evidenziato il pastone rappresenta un ottimo mezzo in cui includere le integrazioni, mentre non è consigliabile immettere gli integratori nell’acqua da bere, sia per la minore stabilità di questi elementi nell’acqua, sia perché l’acqua così arricchita rappresenta un ottimo mezzo per lo sviluppo di germi patogeni.

Proteine ed Aminoacidi Soddisfare il fabbisogno proteico dei Fringillidi è un fattore essenziale per il successo del loro allevamento. Le necessità proteiche variano in funzione dello stato fisiologico degli uccelli e sono massime (non meno del 20%) nel periodo d’accrescimento dei piccoli, momento in cui, in natura, i Fringillidi consumano discrete quantità di insetti per coprire il fabbisogno proteico con proteine di più elevato valore biologico.

In cattività non è indispensabile fornire prede vive, giacché il fabbisogno proteico d’origine animale può essere soddisfatto dall’uovo o dalla caseina.  Arginina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, valina, triptofano e treonina sono gli aminoacidi ritenuti essenziali per gli uccelli e dovrebbero sempre costituire parte dell’integrazione nutrizionale della dieta dei Fringillidi.  

Vitamine I maggiori studi sul fabbisogno vitaminico negli uccelli (pochi, tuttavia, eseguiti negli uccelli ornamentali) sono concentrati sulle vitamine liposolubili, mentre scarse notizie si hanno sulle esigenze in vitamine del gruppo B.

La vitamina C viene sintetizzata in sede renale o epatica nella maggior parte dei Passeriformi. Il fabbisogno in vitamina A dovrebbe essere coperto dal β-carotene, convertito in vitamina dall’organismo in funzione della reale necessità, scarsamente presente nei semi secchi ed abbondante in vari frutti. L’eccessiva somministrazione di vitamina A può determinare tossicità (con sintomi simili a quelli dati dalla sua carenza) oltre ad interferire sull’assorbimento delle altre vitamine liposolubili.

Supplementare il pastone con l’Alga Spirulina, in ragione dell’1%, rappresenta un valido metodo per integrare la dieta di β-carotene, vitamine del gruppo B e degli altri preziosi elementi contenuti in quest’alga. La vitamina E deve essere frequentemente impiegata per integrare le diete dei Fringillidi, sia in virtù del potere antiossidante che in funzione dell’attività stimolante la riproduzione.

Negli integratori vitaminici,

Generalmente negli integratori utilizzati in ornitofilia, è presente anche la vitamina D3 importante soprattutto nei casi frequenti in cui gli uccelli sono ospitati in locali chiusi, non provvisti di lampade ad emissione di UVB. Sali minerali La maggior parte dei cibi offerti ai Fringillidi è ricca in fosforo, per cui si rende necessario supplementare la dieta con calcio, ottenibile preferibilmente da appositi integratori.

L’assorbimento del calcio è fortemente influenzato da numerosi fattori quali presenza di vitamina D3, alcuni alimenti (l’acido ossalico contenuto in certi vegetali da luogo ad ossalato di calcio insolubile, mentre i grassi possono formare saponi ugualmente insolubili), così come da patologie enteriche. Alcuni integratori contengono calcio gluconato, un sale di calcio più facilmente assorbibile dalla maggioranza degli uccelli. Nei migliori integratori alimentari destinati agli uccelli ornamentali sono generalmente presenti tutti i microelementi (Fe, Zn, Cu, Se, I, Co, Mg, Mn) indispensabili al corretto mantenimento dei volatili.

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