Consigli per la prima educazione del cucciolo

Una prima educazione del cucciolo avviene attraverso una fase detta “periodo di socializzazione” o “periodo sensibile” tra le 3 e le 12-16 settimane di vita. In questo lasso di tempo il sistema nervoso del piccolo è particolarmente sensibile e subisce enormi trasformazioni.

Rubrica a cura di A.N.M.V.I. Articolo della Dott.ssa Silvia Macello e Dott. Marco Melosi Medici Veterinario

Prima educazione del cucciolo

Di tutti i collegamenti tra le cellule nervose resteranno funzionanti solo quelli stimolati, mentre gli altri verranno distrutti. È estremamente importante quindi durante la prima educazione presentare al cucciolo il maggior numero possibile di esperienze. Infatti solo le esperienze conosciute in questo periodo saranno registrate dal sistema nervoso, mentre le altre potrebbero in futuro provocare reazioni di paura o di aggressività.

Un’infinità di (belle) sorprese

Per il nostro cucciolo sarà quindi indispensabile conoscere il maggior numero possibile di cani (di tutte le età, le dimensioni e… di tutti i colori); entrare in contatto con molte persone diverse, dai neonati alle persone anziane, bionde e brune, alte e basse, magre e grasse; essere portato in molti tipi di ambiente: campagna, città, spazi ristretti, pineta, bosco, luoghi affollati, feste, ristoranti; sentire molti tipi di rumore, come quelli delle pentole, il telefono, il campanello, il televisore, la radio, le voci delle persone, il rumore dei fuochi d’artificio, delle automobili, dei trattori… e chi più ne ha più ne metta.

Niente paura

Il piccolo dovrà poi percepire molti odori (il cane ha un olfatto milioni di volte superiore al nostro, quindi gli odori sono fondamentali per lui). Abituarsi a terreni e superfici diversi come il cemento, le piastrelle, l’erba, la sabbia, i sassi, la terra. Familiarizzare con specie animali diverse quali gatti, conigli, canarini, furetti, tartarughe…

Qualunque saranno le esperienze che proporremo al nostro piccolo amico l’importante è che esse non scatenino reazioni forti di paura, quindi si raccomanda di dosarne l’intensità (rumori troppo forti, spaventosi, prolungati, bambini fastidiosi, cani aggressivi sono ovviamente da evitare).

Il gioco fondamentale per la prima educazione di un cucciolo

Il cucciolo come prima educazione deve imparare a dosare le proprie energie e soprattutto deve imparare che c’è un tempo per giocare e un tempo per smettere. Questo permetterà a voi di gestirlo meglio, e servirà al cucciolo per migliorare il proprio autocontrollo.

Ecco qualche consiglio pratico. Per prima cosa portate il cucciolo in una zona recintata all’aperto e lasciatelo libero di giocare per 10-15 minuti. Se si allontana oltre i 20-30 metri, chiamatelo, fate una piccola corsa nella direzione opposta e chinatevi sulle ginocchia, aspettandolo con un bocconcino nella mano.

Il piccolo sarà attirato dalla vostra fuga e dalla vostra posizione, e trotterellerà felice verso di voi. Premiatelo subito e lasciatelo andare. Ripetete questa sequenza due-tre volte, ogni volta che il cucciolo si allontana. Coccolare ed accudire amorevolmente il piccolo durante i primi mesi di vita non è viziarlo, ma creare un giusto legame affettivo. Il legame che create con il cucciolo è la base per la vostra relazione futura con l’adulto.

Accucciati

Come secondo step, richiamate il cucciolo con lo stesso sistema richiamo-fuga-inchino-bocconcino, ma questa volta trattenete il cucciolo giocandoci insieme (non tenendolo per la pettorina ma giocandoci!). È necessario giocare in posizione accucciata o in ginocchio, manipolando il cane con dolcezza. I vostri movimenti non devono essere repentini e bruschi, ma accompagnare in modo armonico i movimenti del cucciolo. Continuate a giocare con lui per 5 minuti.

Statue di gesso

Terzo passo, alzatevi e lanciate una pallina (o un altro gioco che al piccolo piaccia); non pretendete che ve la riporti, ma lasciatecelo giocare per 5 minuti. Successivamente richiamate il cucciolo con il metodo descritto precedentemente, ma stavolta mettetegli il guinzaglio mantenendolo morbido e sedetevi.

Il piccolo inizierà quasi sicuramente ad agitarsi, richiamando la vostra attenzione con ogni mezzo. Voi dovete invece giocare alle “statue di gesso”: ogni tentativo del cane di interagire con voi dovrà essere ignorato.

Prima o poi, si calmerà e si accuccerà accanto a voi. Aspettate 2 o 3 minuti, poi lasciate cadere un bocconcino sotto al suo muso (non deve capire che siete voi a darglielo); se resta calmo, ripetete questo gesto 2 o 3 volte (capirà che restare calmi premia). Dopo 10 minuti di calma, potete riportare il piccolo a casa.

Educazione del cucciolo a fare i bisogni fuori casa

Contrariamente a quanto si crede, il cucciolo non impara a fare i bisogni in modo corretto se viene punito quando elimina in casa. Se il cane viene punito quando fa i propri bisogni sul tappeto o in salotto impara solo che è vietato fare la pipì e, dato che non può trattenersi dal farla, imparerà a non farla davanti al proprietario.

Punire il cucciolo al ritorno a casa, quando il “fattaccio” è già avvenuto, è ancora peggio. Punirlo al ritorno farà entrare il cucciolo in uno stato di ansia perché collegherà la presenza della pipì e il nostro rientro alla punizione, pur non potendo fare altrimenti.

Nella foto due cuccioli che giocano tirando la corda tra di loro
Il gioco come educazione del cucciolo

Allora cosa fare?

Il miglior modo di procedere è quello di portare fuori il cucciolo regolarmente, dapprima ogni due ore ed in seguito ogni 3 o 4, per ottenere che faccia una volta pipì e defechi una volta ad ogni uscita. Il proprietario deve rimanere accanto al cucciolo, eventualmente tenuto al guinzaglio lungo, e ricompensarlo (carezza o premio in cibo) appena ha finito di eliminare.

È opportuno lasciargli terminare l’azione perché potrebbe distrarsi e interrompersi senza svuotarsi completamente. Spesso il cucciolo si rigira per andare ad annusare quello che ha fatto: questo è un buon momento per premiarlo.

Mai demordere

Bisogna tenere conto che, in corso di insegnamento, può capitare qualche “incidente”; non è grave, il cane non dimentica che non deve sporcare in casa, ma semplicemente ha perso un’occasione. Non c’è pericolo che prenda cattive abitudini, se continuiamo ad insegnargli nel modo corretto.

Educare il cucciolo al guinzaglio

Siamo spesso portati a pensare che per un cane sia naturale portare collare o pettorina e guinzaglio. In realtà si tratta di oggetti fastidiosi per il cucciolo, quindi per farglieli accettare è necessario procedere per gradi. Per prima cosa, ricordatevi che il cucciolo è di dimensioni ridotte, per cui anche il collare o la pettorina e il guinzaglio dovranno essere scelti di misure e materiali adatti. In generale, sono consigliabili i collarini e le pettorine in materiale sintetico intrecciato, con fibbiettina o con gancio. Se ne trovano di tutti i colori, sono pratici, leggeri e lavabili e hanno prezzo modico. Sono assolutamente da evitare i collari a strozzo o a semistrozzo.

Movimento libero

Stesso discorso vale per il guinzaglio, che dovrà essere di materiale sempre leggero, lungo in modo da poter dare al piccolo la possibilità di esplorare l’ambiente, con moschettone poco ingombrante. In genere è meglio utilizzare una pettorina del tipo ad “H”, che permette al cane di muoversi (e quindi di comunicare) liberamente. Vale la regola che più si tira il guinzaglio, più il cane tirerà. Quindi abituatevi fin da subito a lasciare il guinzaglio morbidissimo e a richiamere il piccolo con la voce e non con tirate di guinzaglio!

Il cucciolo deve mordicchiare?

È perfettamente normale che il cucciolo, fino ai sei mesi (dentizione definitiva) mordicchi gli oggetti. Non è invece normale che mordicchi le vostre mani ma può averlo imparato se voi lo avete permesso per gioco. Se il vostro cucciolo ha l’abitudine di mordicchiarvi, provate ad agire così: sedetevi a terra, invitando il piccolo a giocare con voi.

Con una mano giocate con lui, nell’altra tenete una pallina morbida o un gioco che il cucciolo gradisce molto. Non appena inizia a mordicchiarvi la mano, appoggiatela a terra, immobile. Nello stesso tempo attirate la sua attenzione sulla pallina, facendogliela mordicchiare. Se non basta, lanciategliela (vicino a voi, non riesce a seguirla lontano per i primi tempi) e fatecelo giocare.

Una mamma con i cuccioli
Il distacco dalla madre in natura inizia solo verso il quarto mese di vita, e si protrae fino al sesto mese ed oltre. Il distacco è un processo necessario ma graduale, da affrontare con metodo ma solo dopo il quarto mese ed in cuccioli caratterialmente pronti.

Non gioco più

Se nonostante vari tentativi il cucciolo continua a mordervi, alzatevi ed andatevene, facendogli comprendere che se non si gioca come volete voi non si gioca affatto. Anche in questo caso il cucciolo non imparerà tutto in un giorno, saranno quindi necessari vari tentativi, di breve durata ma ripetuti costantemente, per giungere all’apprendimento. Non punite assolutamente il cucciolo se non fa quello che volete voi, ma ignoratelo, rimandando l’esercizio di qualche minuto e premiando successivamente i comportamenti giusti.

La solitudine

È normale che un cucciolo abbia paura se viene lasciato solo. Infatti in natura i piccoli non vengono mai abbandonati dalla madre se non per brevissimi periodi; un comportamento diverso esporrebbe la cucciolata al rischio di essere predata. Quando la madre resta lontana troppo a lungo, i piccoli piangono: in genere ciò provoca il suo rapido ritorno al nido.

Feromoni di appartamento

Al momento dell’adozione di un cucciolo, vi sostitute completamente alla madre naturale, per cui avete l’obbligo morale di comportarvi, per quanto più vi è possibile, come lei. In questo possono esservi di aiuto i derivati sintetici dei feromoni di appagamento che la madre produce alla nascita della prole; sono queste sostanze a creare l’attaccamento del cucciolo alla madre verso il quindicesimo giorno di vita, ed il ritrovarle nella nuova casa è di grande aiuto per l’adattamento.

Cercate di non lasciare solo il vostro cucciolo per ore, almeno entro i primi quattro mesi di vita. È sbagliato adottare un cucciolino durante le ferie, rimanendo con lui 24 ore su 24 per i primi giorni e poi, alla ripresa del lavoro, lasciarlo solo improvvisamente.

Una base sicura

È bene che da subito venga dato al cucciolo un posto tutto suo (una cuccia, una cesta od un kennel-box sono l’ideale, perché potrete anche spostarli per la casa senza problemi abituando il piccolo a dormire pian piano sempre più lontano da voi e potranno eventualmente seguirvi in vacanza). Durante i primi giorni, fate dormire il cucciolo accanto a voi, in modo che si abitui al nuovo ambiente in tutta tranquillità. Allontanate poi gradualmente il box dal vostro letto, fino al posto che avrete stabilito essere il definitivo. Non c’è fretta, il cucciolo è un essere vivente in crescita che deve creare con voi un legame affettivo, affidandosi così a una base sicura.

Se dovete proprio lasciarlo da solo

Se è proprio necessario lasciare solo il cucciolo, sappiate che dovete abituarlo alla vostra assenza in modo graduale. È importante ridurre al minimo i riti di uscita e di entrata, lasciare al cucciolo qualcosa da fare (osso, kong, magic cube…), utilizzare i feromoni, aumentare gradatamente il tempo in cui il cucciolo deve rimanere solo, cominciando con pochi secondi per arrivare al massimo a tre-quattro ore. Ogni cucciolo è comunque un essere vivente a sé, quindi si consiglia sempre di chiedere l’aiuto di un Medico Veterinario Esperto in Medicina del Comportamento per poter affrontare l’arrivo a casa con tranquillità adeguando le modalità alle vostre esigenze!

Se dopo ripetuti insegnamenti il piccolo non smette di mordervi le mani, o se il suo mordicchiamento è molto insistente, è necessario passare ad altri metodi, che devono essere affrontati in sede separata. Potreste infatti essere di fronte ad una forma di patologia comportamentale, che deve essere trattata il prima possibile da una persona competente (Medico Veterinario Esperto in Medicina del Comportamento).

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