La visita veterinaria per la tartaruga

Come tanti altri animali da compagnia anche la tartaruga ha bisogno talora della visita veterinaria periodica per evitare problemi indesiderati.

Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario

Tartaruga e la visita veterinaria

È molto importante sapere, però, che gran parte delle patologie di cui sono vittime le tartarughe derivano da errori di gestione da parte dei loro proprietari e che il veterinario esperto in animali esotici può aiutarci a gestire nel modo migliore questi rettili in cattività.

Le tartarughe, siano esse terrestri od acquatiche, hanno esigenze particolari, in funzione della specie e dell’età, per le quali il proprietario non è sempre adeguatamente informato al momento dell’acquisto.

Il più comune esempio di cattiva gestione ci viene dato dalle comuni tartarughine acquatiche di colore verde appartenenti al genere Trachemys reperibili per pochi euro in tanti negozi di animali così come nei mercati e nelle fiere.

Queste tartarughine, molto spesso regalate ai bambini, sono generalmente vendute insieme ad una piccola vaschetta di plastica con al centro un’isoletta corredata di palma, anch’essa in plastica.

Un barattolo di gamberetti essiccati viene poi proposto come cibo. Nella stragrande maggioranza dei casi la vaschetta diventerà “l’abitazione” della tartaruga ed i gamberetti secchi il suo unico alimento.

Terracquari

Purtroppo è spesso taciuto all’ignaro acquirente che la tartaruga di pochi centimetri appena acquistata ,è un esemplare molto giovane che avrebbe bisogno di essere alloggiato in un apposito terracquario, dotato di una fonte di calore che garantisca una temperatura di circa 24°C in modo che si svolgano nel migliore dei modi le funzioni fisiologiche dell’animale che, come tutti i rettili, è un “eterotermo”, cioè non è in grado di regolare autonomamente la temperatura corporea.

Il terracquario dovrà anche essere dotato di una fonte di luce che emetta raggi U.V., in modo da garantire all’organismo una sufficiente produzione di vitamina D3 per un giusto assorbimento del calcio, ed un sistema filtrante per l’acqua.

Per prevenire le varie malattie che possono colpire la tartaruga è fondamentale consultare il veterinario poco dopo l’acquisto, in modo da accertarsi dello stato di salute dell’animale e ricevere preziosi consigli sulle esigenze di questi simpatici rettili.

Occhi gonfi

Le esigenze alimentari delle piccole Trachemys, inoltre, non possono certo essere soddisfatte dai soli gamberetti secchi, poveri di vari importanti elementi nutritivi, il cui consumo determina la più frequente malattia nutrizionale delle tartarughine: l’ipovitaminosi A. Il sintomo più evidente di questa patologia per lo sfortunato animale è dato dagli occhi chiusi che successivamente si gonfiano.

La tartaruga che ne è affetta smette ben presto di mangiare ed un po’ alla volta muore d’inedia; prima che ciò accada occorre portarla subito dal veterinario che provvederà a somministrare adeguate quantità di vitamina A (a seconda della gravità del caso per iniezione o per via orale) ed antibiotici dal momento che molto spesso sopraggiungono sulle lesioni da malnutrizione varie infezioni batteriche secondarie che aggravano la patologia.

Una frequente complicazione che si osserva nei casi di ipovitaminosi A è l’ascesso auricolare che va trattato chirurgicamente dal veterinario dopo aver posto la tartaruga in anestesia generale.
Una frequente complicazione che si osserva nei casi di ipovitaminosi A è l’ascesso auricolare che va trattato chirurgicamente dal veterinario dopo aver posto la tartaruga in anestesia generale.

Carnivore

Dopo aver curato la malattia occorrerà fornire una dieta adatta che sostituisca i famigerati gamberetti. Le piccole Trachemys sono prevalentemente carnivore ed è quindi più corretto nutrirle con pezzetti di piccoli pesci o con gli appositi mangimi pellettati specifici per tartarughe acquatiche. Se la dieta comprenderà anche pezzetti di carne macinata dovrà essere integrata con calcio.

Le Trachemys divenute adulte possono essere alloggiate in un’area delimitata del giardino in cui sia presente anche un laghetto sufficientemente profondo da permettere il letargo invernale alle  tartarughe che trascorreranno il periodo più freddo sul fondo dove l’acqua, grazie alla sua capacità termica, manterrà una temperatura non troppo vicina a quella di congelamento.

Aggressive

La cattiva gestione causa la morte di una buona parte delle tartarughine acquatiche commercializzate. Per quelle che sono mantenute in condizioni idonee occorre ricordare che il simpatico animaletto poco più grande di una moneta ben presto crescerà e le sue dimensioni richiederanno un terracquario ben più grande di quello che lo accoglieva in “tenera età”.

Purtroppo la disinformazione su queste tartarughe ha determinato spesso l’abbandono da parte dei proprietari delle proprie Trachemys divenute troppo grandi in vasche e fontane cittadine o in laghi e fiumi. In questi ultimi casi è accaduto spesso che le tartarughe esotiche abbiano causato danni ecologici non indifferenti dal momento che, più forti ed aggressive della Tartaruga palustre europea (Emys orbicularis), ne hanno ridotto il numero nei laghi dove sono state liberate.

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