Fisioterapia del cane

Le metodiche non strumentali in fisioterapia

Per ANMVI Dott.ssa Silvia Macelloni Dott. Marco Melosi – Medici Veterinari

Salute a portata di mano

Ogni metodica va applicata, singolarmente o in associazione ad altre, dopo una attenta valutazione del paziente e delle sue condizioni da parte del medico veterinario fisioterapista.Il massaggio rilassa l’animale e permette al terapista di entrare più profondamente in contatto con il paziente.

Nell’ambito degli esercizi attivi, le scale possono essere di aiuto per aumentare il carico dell’animale su uno o più arti (in discesa carica maggiormente sugli arti anteriori, in salita sui posteriori), salite e discese aiutano a forzare alcuni gruppi muscolari.Per gli esercizi passivi possono essere utilizzate delle palle chiamate fisioballs (come quelle che si usano per il fitness in palestra), rotonde o fatte come grandi noccioline.

Caldo e freddo

La termoterapia è una metodica che utilizza l’applicazione del caldo o del freddo attraverso acqua a diversa temperatura, ghiaccio, termofori. Talvolta è indicato l’utilizzo del solo freddo (ad esempio in corso di infiammazioni acute), talvolta di caldo e freddo associati (ad esempio per trattare alcuni tipi di gonfiori si consigliano spesso impacchi alternati di acqua calda e fredda). Altre volte si utilizza il caldo (quando si voglia per esempio “ammorbidire” un muscolo prima di un esercizio, o talvolta in caso di dolore cronico).

Contatto profondo

Il massaggio stimola i tessuti in modo diverso a seconda della tecnica utilizzata (massaggio muscolare, linfodrenaggio, trattamento dei trigger point e altro). In generale, comunque, favorisce sia l’afflusso di sangue sia il drenaggio delle sostanze dannose (in parole povere le porta via).

Massaggio per indurimenti dolorosi

Il massaggio muscolare può servire nel caso si voglia preparare una massa muscolare (o anche più masse) ad un successivo esercizio, ma anche per trattare contratture. Il linfodrenaggio può essere utilizzato se abbiamo la formazione di edemi (la cui causa va comunque sempre prima diagnosticata).

I trigger point sono dei punti particolari sul percorso di un muscolo che si “induriscono” e causano dolore e riduzione della capacità di movimento: con una particolare tecnica possono essere percepiti e “allentati” dal terapista.

Seduto!

Gli esercizi attivi vengono scelti in base al problema da trattare. In generale possiamo utilizzare il semplice movimento (andatura al passo, trotto, galoppo) o aggiungere altri esercizi, anche utilizzando attrezzi specifici. Un esercizio specifico può essere il “seduto”, che, se debitamente controllato nell’esecuzione, può essere di aiuto per esempio in una fase avanzata di riabilitazione dopo un intervento al ginocchio.

Carico e velocità

Altro esercizio è il semplice “dai la zampa”, utilizzato per il gomito e la spalla. Anche il “camminare in circolo” può servire in molti casi, in quanto il carico e la lunghezza del passo variano a seconda della direzione, della velocità e del diametro del cerchio che scegliamo di utilizzare.

Concentrati

Utilizzando dei birilli simili ai coni stradali e dei bastoni (si usano di solito attrezzature da sportivi) possiamo costruire dei percorsi ad ostacoli: favoriscono la flessione del gomito e del ginocchio e permettono di “forzare” se necessario l’appoggio di un arto, incoraggiano la coordinazione e la concentrazione dell’animale migliorando dunque la capacità di percepire il proprio movimento ed eseguirlo correttamente.

Articolazioni attive

Negli esercizi passivi in pratica è il terapista che muove una parte del corpo dell’animale, senza che questo agisca attivamente. Possono essere di aiuto sia in caso di problemi ortopedici (per recuperare il movimento articolare, per esempio) sia per quanto riguarda i problemi neurologici (per mantenere attive le articolazioni e stimolare le terminazioni nervose).

Fasi di recupero

Tutti gli esercizi vanno eseguiti sotto la guida di un esperto ed associati appropriatamente non solo in base al problema ma anche osservando attentamente le fasi di recupero del paziente, il suo carattere, l’attività che dovrà svolgere successivamente.

Sotto l’addome

È sempre meglio utilizzare una pettorina al posto del collare, talvolta associando dei supporti particolari (ad esempio nel caso in cui gli arti posteriori siano lesionati possiamo sostenere l’animale da sotto l’addome per calibrare il peso che vi grava).

Tanta pazienza

Il terreno su cui si effettuano gli esercizi non deve mai essere scivoloso e per ricavarne il maggior beneficio possibile l’animale dovrebbe effettuare l’attività senza forzature. Associando un premio come il cibo o il gioco e con la dovuta pazienza si possono ottenere ottimi risultati.

© Riproduzione riservata