Professione: Amico del cane

Molti giovani hanno il sogno di lavorare con gli animali. In particolare, aumentano le opportunità di occuparsi professionalmente del benessere del cane, che più degli altri pet ha bisogno di essere seguito, curato e accompagnato.

A cura di ALDO LA SPINA

Quali sono le nuove figure professionali cinofile?

E cosa differenzia fa loro l’educatore, il rieducatore, l’istruttore, l’addestratore e il conduttore o handler? Il cane non è più un nostro strumento: i proprietari dei cani oggi sono definiti meglio loro “amici”, perché il cane non è una cosa che si può possedere ma un soggetto con una propria personalità e sensibilità.

I cani non sono neppure “animali da compagnia”: semmai è vero il contrario, siamo noi umani oggi a dovergli fare compagnia, perché viviamo quasi sempre in città e li teniamo comunque nelle nostre case senza un impiego specifico, neppure quello di guardia, soppiantati come sono da allarmi e vita in condominio.

I cani “urbani” e i loro frenetici amici a due zampe sono stressati e isolati. Il cane spesso fa da spugna assorbendo anche i nostri malanni. La sua dimensione urbana, sempre più slegata da quella naturale, ha acuito i problemi: è diventato sedentario, incontra poco i suoi simili o gli umani, sta a lungo da solo e in casa, viene abbandonato e rinchiuso nei canili, è privo di stimoli e i suoi bisogni di libertà, movimento e sensorialità vengono disattesi.

Bisogna uscire con loro, farli divertire, portarli a fare movimento e a incontrare gli altri cani, tenerli puliti, portarli dal veterinario… e chi ha tempo oggi per tutto ciò? La dimensione urbana del cane è sempre più slegata da quella naturale, ha acuito i problemi, come, la sedentarietà e la solitudine. Inoltre, il nostro amico viene privato degli stimoli e bisogni di libertà, movimento e sensorialità.

Ecco venire in soccorso i nuovi professionisti che hanno la passione e la competenza per occuparsene.

Si offre al cane quello di cui ha bisogno in modo nuovo: pulizia e salute, intrattenimento e gioco, movimento e attività sportive, accudimento, ospitalità e accesso alle spiagge e agli spazi attrezzati proprio per lui, cura e riabilitazione…

Inoltre, proprio per ovviare alla loro inattività forzata e per valorizzarne le doti si stanno sperimentando nuovi ambiti nei quali il cane può rendersi utile: dalla Pet Therapy all’impiego del suo olfatto nel rilevamento di alcune malattie metaboliche fra cui i tumori, dall’accompagnamento dei disabili, ipovedenti e sordomuti alle performance cinematografiche e televisive per il nostro intrattenimento, fino allo sport praticato insieme per mantenersi in forma unendo la necessità di movimento del cane al nostro bisogno di trovare e mantenere la forma fisica.

Queste nuove attività svolte dal cane si affiancano ai suoi impieghi già consolidati (guardia, difesa, ricerca di persone scomparse, di sostanze pericolose o droghe e così via) che però sono riservati a pochi quattrozampe.

Alcuni dei nuovi ambiti nei quali il cane può rendersi utile sono:
 Pet Therapy;  Accompagnamento dei disabili;  Performance  cinematografiche e televisive;  Sport. Come può orientarsi, quindi, chi intende fare del cane la propria professione? Educatori, rieducatori, istruttori e simili Il lavoro più tradizionale con il cane è quello dell’allevatore.

Richiede investimenti e competenza, molto spazio e tempo… e non è alla portata di tutti. Anche all’allevatore oggi è richiesto di prestare più attenzione al rispetto del cane e dunque può avvalersi della collaborazione delle nuove figure di professionisti cinofili.

OAZ

Un altro lavoro tradizionale è quello degli Operatori dei canili, meglio definiti nei canili sanitari come OAZ (Operatori Addetti alla Zooprofilassi), gli ex-accalappiacani per intenderci. Con il crescere della consapevolezza sulla sensibilità del cane, hanno nuove competenze e responsabilità per il benessere degli animali portati ai canili e seguono corsi di formazione delle ASL per far sì che i malcapitati abbandonati vivano in modo degno.

Il Toelettatore

Oltre che nei tradizionali negozi, oggi, il Toelettatore, è molto impiegato nelle sfilate ed esposizioni. Igiene e bellezza: anche l’amico peloso ha bisogno di cure “estetiche”. Il toelettatore è una figura professionale che si è diffusa negli ultimi anni per rispondere alle necessità dei proprietari che non possono o non sanno come provvedere ai bisogni di pulizia del proprio cane: tagliare le unghie, pulire le orecchie o semplicemente fare il bagno, tagliare il pelo in eccesso e tosare a volte sono imprese complicate da realizzare in casa.

Il toelettatore in genere ha imparato “a bottega”, apprendendo come non traumatizzare il cane, come maneggiarlo, calmarlo e anche come mettere a proprio agio i proprietari. I toelettatori più bravi ottengono che il cane provi piacere e torni volentieri; sanno quando è il caso di indirizzare al veterinario, scoprendo magari incuria nella pulizia del cane, malattie cutanee o altro… svolgono insomma un servizio a tutto tondo per la famiglia, il cane e la salute pubblica.

Il toelettatore è una figura professionale che rispondere alle necessità dei proprietari che non possono o non sanno come provvedere ai bisogni di pulizia del proprio cane. Anche l’amico peloso ha bisogno di cure “estetiche”.

Addestratori

Sono coloro che preparano un cane a svolgere un lavoro o un compito specifico, in genere caccia e ricerca di tartufi, utilità e difesa ovvero guardia e “polizia”. Lavorano solo con il cane, non con il proprietario. Questo filone è stato quasi l’unico nel campo della cinofilia fino agli anni Ottanta del secolo scorso; oggi gli addestratori si dedicano anche all’assistenza (cani per non udenti, non vedenti e disabili), all’addestramento dei cani per spettacoli e film e alla ricerca medica assistita dal fiuto del cane, quest’ultimo è un nuovissimo campo di impiego delle straordinarie capacità del cane, sbarcato da poco in Italia: i cani vengono addestrati a rilevare precocemente tumori, ipo-iperglicemia, epilessia, tubercolosi, narcolessia, evitando quindi le crisi conseguenti che possono anche portare alla morte dei loro proprietari.

Istruttore

All’addestratore si affianca e si sostituisce in parte la nuova figura dell’Istruttore (da non confondere con l’educatore), un tecnico-allenatore che insegna al cane competenze specifiche di nuovo genere (cani da salvataggio e da soccorso, cani da ricerca di persone o cose, cani addestrati per gli sport cinofili amatoriali competitivi come Agility, Obedience, Disc-Dog, Dance Dog, o non competitivi come Mobility, Huntering, Scent Games…).

L’addestratore lavora con molti cani al di fuori di una relazione caneproprietario (i cani “al lavoro” vengono purtroppo lasciati soli al di fuori delle ore di impiego effettivo!), l’istruttore invece ha una relazione con il singolo cane. Può lavorare sulla relazione uomo-cane ma solo per consolidare l’obiettivo specifico che si prefigge, al contrario dell’educatore cinofilo che ha come scopo la costruzione di un sano rapporto fra cane e uomo e solo di conseguenza lo sviluppo di specifiche competenze nel cane.

Un buon amico del cane deve uscire con lui, farlo divertire, portarlo a fare movimento e a incontrare gli altri cani, tenerlo pulito e portarlo periodicamente dal veterinario. 

L’Educatore

La figura dell’Educatore Cinofilo, lavora con il cane e con i suoi proprietari allo stesso tempo perché il suo scopo non è quello di addestramento o istruzione ma proprio quello di migliorare la relazione che c’è fra il cane e il suo proprietario.

È una sorta di assistente sociale-educatore-tutor, che si occupa anche del contesto in cui vive il cane: la famiglia, l’ambiente in cui è inserito e così via. In questo senso ha una grande utilità sociale perché previene e risolve alcuni fra i maggiori ostacoli a una serena convivenza: problemi con i vicini e all’interno delle stessa famiglia del cane (se il cane ha una storia particolarmente difficile, come quella di chi è stato preso al canile, o ha subito altri traumi, o ancora se in famiglia ci sono anziani, bambini o poco tempo a disposizione, l’educatore cinofilo offre soluzioni preziose).

Insieme al proprietario, elabora strategie per risolvere problemi di comportamento di entrambi, cane e uomo, che possono causare disturbi nella relazione. Propone attività che hanno contenuti educativi, come giochi, passatempi e sport cinofili adatti al cane e all’uomo. Può specializzarsi e diventare un esperto dei problemi dei cuccioli, dei cani anziani, di quelli che hanno disturbi particolari come l’iposensorialità.

Quando ha sufficiente esperienza nel comportamento canino, da educatore può diventare Specialista della rieducazione cinofila: può intervenire da solo o affiancare il medico veterinario esperto di comportamento, nella ricerca di soluzioni a problemi comportamentali anche complessi e gravi.

L’Educatore Cinofilo lavora con il cane e con i suoi proprietari allo stesso tempo perché il suo scopo è quello di migliorare la relazione che c’è fra il cane e il suo proprietario. 

Il Conduttore

Un nuovo personaggio della galassia cinofila è il conduttore. È un affidatario provvisorio per la custodia e gestione del cane in competizioni e altre attività amatoriali come giochi e sport cinofili. L’Handler è un conduttore specializzato nell’accompagnare e presentare i cani alle sfilate nelle quali si premiano la bellezza, la prestanza e l’abilità del cane.

Poiché sono momenti di incontro per molti cani in luoghi affollati e rumorosi, il conduttore deve saperci fare e avere grande sicurezza nel gestire tutte le situazioni che possono sorgere. Altri ambiti del conduttore sono quello delle cosiddette attività assistite con gli animali, come la Pet Therapy, e delle attività socialmente utili come la ricerca di sostanze pericolose o di persone e la pubblica sicurezza.

L’Handler è un conduttore specializzato nell’accompagnare e presentare i cani alle sfilate.

Dog-sitter

Un’altra figura professionale che sta emergendo è quella del Dog-sitter o meglio si può definire utilizzando la lingua italiana, “Collaboratore cinofilo”; aiuta il proprietario che non può o non ha tempo per fare compagnia al cane e portarlo fuori. Avere un cane è un impegno che richiede tempo, pazienza, anche prestanza fisica nel caso dei cani più grossi, robusti e dinamici.

Nata negli ultimi anni come figura semi-professionale, per alcuni sta diventando anche una nuova fonte di guadagno. È una professione tutta da definire e regolamentare: fino a che punto arriva la sua responsabilità, quali sono le regole deontologiche? Se il cane ha un incidente o un inconveniente grave, che cosa deve fare? Per questo stanno nascendo corsi di specializzazione: molti Dog-sitter – Collaboratori cinofili sono

Educatori cinofili che hanno fatto pratica dapprima accompagnando semplicemente i cani degli altri ai giardinetti, poi hanno deciso di imparare qualcosa di più sul cane magari spinti dai problemi sorti nel corso del loro “tirocinio. L’ideale è che un Dog-sitter – Collaboratore cinofilo faccia esperienza e poi diventi contemporaneamente educatore cinofilo e dog-sitter professionale.

In genere il Dog-sitter – Collaboratore cinofilo si occupa di un cane solo per volta, tenendolo sia al guinzaglio sia libero. Deve conoscere le razze e le loro caratteristiche, sapere come muoversi nel territorio, conoscere i regolamenti dei giardini e delle aree cani, essere in grado di portare il cane dal toelettatore e dal veterinario, conoscere le norme minime di primo soccorso (morsi, colpi di calore) e la legislazione sugli animali. Insomma deve saper condurre il cane con sicurezza sostituendosi al proprietario (e alcuni cani non ne vogliono sapere, hanno una “sindrome” da abbandono). Il Collaboratore cinofilo ha un compito complesso, affine a quello di chi ha un bambino in affido.

Deve conoscere e amare il cane, sapere che non può affezionarsi troppo e tenere sempre a mente che fra i suoi compiti c’è quello di migliorare il rapporto che c’è fra il cane e il legittimo proprietario. Allo stesso tempo però deve dare al cane il massimo: compagnia, guida, sicurezza, svago, aiutando a soddisfare i suoi bisogni primari di socializzazione, movimento, stimolazione sensoriale.

È un lavoro che può essere faticoso ma anche bellissimo e donare grandissime soddisfazioni: mentre l’educatore interviene e poi conclude il suo iter con il cane in genere in una decina di lezioni, il Collaboratore cinofilo in teoria può occuparsi dello stesso cane per anni. Alcuni sono anche a disposizione per il trasporto dei cani (Dog-taxi) e per l’ospitalità durante la giornata per i cani altrimenti lasciati soli (Asilo per cani).

Tecnico della riabilitazione fisica

Un tempo i cani con la zampa rotta o altri eventi invalidanti erano condannati all’immobilità. Oggi invece anche i nostri amici pelosi hanno l’opportunità di curarsi e guarire. La formazione nel campo sta diffondendosi: un grande aiuto viene dalla riabilitazione in piscina, che permette interventi efficaci grazie all’assenza di peso e alla possibilità di movimento data anche ai cani che hanno problemi di traumi alle zampe e alle articolazioni.

La ripresa è più veloce e sicura grazie al tecnico preparato che affianca il veterinario. Il tecnico della riabilitazione canina deve avere sensibilità e competenza, tanto più necessarie con i cani che hanno subito traumi (e con i loro ansiosi proprietari, che soffrono quanto il loro amico quattro zampe)! La sua formazione quindi non è solo una preparazione tecnica ma include le nozioni fondamentali della comunicazione empatica e dell’educazione cinofila.

Per finire, un consiglio a tutti quelli che intendono lavorare con il cane: imparate a “mettervi nei suoi peli” per comprenderlo meglio, vi insegnerà molto!

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