Giocare con il cane

Non solo la mera attività ricreativa, il gioco è un vero strumento di apprendimento che consente ai nostri amici pelosi di approfondire le proprie competenze sociali e motorie, le quali saranno utili per superare ogni ostacolo che la vita futura proporrà loro in età adulta.

A cura di: BERNARDINO DEIANA Educatore cinofilo APNEC e Libertas,
giudice cinofilo regionale UCS per cani da ferma. feelingdog@hotmail.it

I primi giochi sono tra fratellini

Hanno di solito inizio dopo la terza settimana di vita, sono molto utili ai nostri cani per imparare a “muoversi nel mondo”: inseguimenti, lotte, agguati e attività di gruppo come per esempio il dare la caccia a una farfalla o il semplice stare assieme, insegneranno al cucciolo a relazionarsi nel modo corretto con gli altri cani sviluppando quelle doti sociali tanto utili nella vita di ogni giorno.

Ti mordo ma per gioco

Durante i giochi di lotta coi fratellini, i cuccioli imparano a dosare l’intensità del morso in modo da non far male ai compagni di gioco. Questa cosa è utile anche nell’interazione con l’uomo dato che la nostra pelle, molto delicata, facilmente può essere danneggiata da un morso dato magari per gioco ma con troppa forza. Un cucciolo dovrebbe poter stare con la madre e i fratellini per almeno otto settimane per poter apprendere le suddette competenze.

L’utile e il dilettevole

Il gioco mantiene la sua importanza nella vita del cucciolo anche dopo l’adozione nel branco umano; un buon proprietario dovrebbe sempre ritagliare all’interno della propria giornata dei momenti da dedicare a questa attività col proprio cane: il gioco porta infatti il vantaggio di affinare il rapporto e aumentare la capacità di collaborazione tra il cane e il proprio compagno umano; gli stessi esercizi di educazione di base dovrebbero essere visti dal cucciolo come un’attività ludica divertente da svolgere con noi.

Ti sfido!

La posizione di “invito al gioco” (anteriore giù, posteriore su e scodinzolio accentuato), che il cane rivolge sia ai propri simili sia ai partner umani, viene utilizzata dal nostro amico per comunicare le proprie intenzioni ludiche.

Possiamo capire l’importanza di questa postura per esempio, quando, anticipando un gioco di lotta, il cane comunica al compagno che non si tratta di un reale attacco ma soltanto di una finzione.

Un ricordo atavico

I giochi preferiti dai cani sono quelli che ricordano la sequenza predatoria (gli inseguimenti, le lotte, la contesa di oggetti) e propongono le azioni di inseguire, ghermire, mordere e masticare, le attività predilette dai nostri beniamini. Se mal gestite, queste attività ludiche possono però andare a scontrarsi con le aspettative della attuale vita urbano-familiare, che richiede al cane di dosare i propri modi e non essere pericoloso per se stesso e gli altri, neanche quando gioca.

Trovami

Alcuni giochi se ben gestiti stimolano e rafforzano la relazione uomo cane. Uno di essi è la ricerca di bocconi e oggetti. Nascondere piccole leccornie e farle cercare al cane ha il vantaggio di affinare il suo fiuto e dar sfogo alle energie psicofisiche, rendendo il cane più rilassato e gestibile. Inoltre si tratta di un’attività svolta insieme a noi poiché saremo lì al suo fianco a spronarlo a cercare e a premiarlo con tante lodi appena troverà il cibo da noi nascosto (il che lo renderà felice).

Invito alla calma

Quello della ricerca è un gioco che va costruito gradualmente, con sessioni brevi che andranno via via allungandosi e con un grado di difficoltà molto basso che andrà pian piano ad aumentare.

Se fatto prima della passeggiata il gioco può anche essere utile per ridurre la tensione del guinzaglio (non corregge il problema ma è un ottimo aiuto) per quei cani che tirano; questo accade perché normalmente il cane tira al guinzaglio quando vuole annusare, ma avendolo già fatto prima della passeggiata il nostro amico ridurrà questa attività e di conseguenza la tensione.

Nascondino

La ricerca del proprietario, o se preferiamo il “nascondino”, è un’altra di quelle attività che di solito piacciono molto a cani e padroni; essa favorisce l’attaccamento del cane verso la persona che ama e l’attenzione verso di questa e i suoi spostamenti.

Mentre il cane è libero in un’area sicura il proprietario, non visto, si nasconde e lo chiama; quando il cane si accorgerà della sua assenza lo cercherà e appena lo ritroverà riceverà tante lodi e qualche leccornia.

Una prova di fiducia

Il riporto è un esercizio piuttosto avanzato ma se ben costruito favorisce il rafforzamento della relazione fra bipede e quadrupede: ricordiamoci sempre che un cane che riporta un oggetto che si è conquistato con tanta fatica ed entusiasmo, dimostra una grande prova d’affetto e di fiducia nei confronti del suo conduttore.

Non dimentichiamo mai di premiare il cane quando torna da noi con l’oggetto, con tante lodi e qualche leccornia o con un giochino che al cane piace e che per lui ha almeno lo stesso valore dell’oggetto che ci ha consegnato.

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