IL COURSING

Quando si parla di corse di levrieri il pensiero va subito a scommesse e cani maltrattati, talora barbaramente uccisi quando non più utilizzabili per le corse.

Articolo Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario

A caccia di una lepre… FINTA

Se è vero che in alcuni Paesi tutto ciò purtroppo accade ancora, in questa sede preferiamo parlare delle corse amatoriali di levrieri che si svolgono in Italia sotto le regole ben precise della FCI (Federation Cynologique Internationale).

In queste gare, delle vere prove di lavoro per levrieri, non vi sono scommesse ed il premio per i vincitori è costituito da una coppa o una coccarda, magari associata a una bottiglia di vino. Per tutti i cani partecipanti è un’occasione per esprimere le loro capacità di “cacciatori” e
per i proprietari, più che per l’eventuale premio c’è la gratificazione di aver trascorso una giornata all’aria aperta in compagnia di altri appassionati cinofili e soprattutto dei propri cani.

Caccia simulata

Si potrebbe pensare a questo punto che l’unica a rimetterci sia la lepre… Niente di più sbagliato! La preda è costituita, infatti, da un fiocco di strisce di plastica che viene tirato da un cavo passante attraverso alcune pulegge che descrivono il percorso di gara.

Parliamo del coursing, una vera e propria caccia simulata che si svolge su di un campo erboso che, a differenza del racing, non consiste nel tipico circuito ad anello, ma in un itinerario molto vario, fatto di brusche deviazioni, zigzag e curve improvvise, delineante una traiettoria simile a quella di una lepre inseguita da un predatore.

Inseguimento a vista

Alle gare di coursing possono partecipare tutte le razze di levrieri del Gruppo 10 della FCI; dal 2007, inoltre, tale possibilità è stata estesa a 4 razze del Gruppo 5 che hanno delle caratteristiche comuni ai levrieri: Pharaon Hound, Cirneco dell’Etna, Podenco Ibicenco e Podenco Canario.

Tutti i levrieri presentano il tipico aspetto dolicomorfo (muso stretto ed allungato, fisico snello, lunghe zampe), conseguenza della funzione principale per cui questi cani sono stati selezionati: la caccia ad inseguimento a vista.

Tuttavia le dimensioni ed il mantello variano molto in funzione dell’area geografica in cui sono stati selezionati ed il tipo di preda cui erano destinati. I levrieri si dividono in europei e orientali. Al primo gruppo appartengono i Greyhound, i Deerhound, gli Irish Wolfhound, i Whippet, il Piccolo Levriero Italiano, il Borzoi, il Galgo, il Magiar Agar ed il Levriero polacco.

Questi levrieri hanno profilo dorsale curvilineo e linee flessuose; il mantello è raso o ruvido e le orecchie sono a “rosa”. Nel gruppo dei levrieri orientali sono inclusi l’Afgano, il Saluki, lo Sloughi e l’Azawak, razze d’origine più antica e caratterizzate da forme molto più spigolose, linea dorsale più rettilinea, orecchie pendenti e mantello variabile, da raso a molto lungo.

Assistenza continua

Nel coursing i cani gareggiano in coppia ed in due categorie (maschi e femmine) per ciascuna razza. Alle gare è presente una giuria, degli osservatori di gara, il mossiere ed un tecnico deputato al traino della “lepre”. Per tutta la durata della manifestazione è presente anche un veterinario che ha il compito di visitare ogni cane prima delle gare, verificandone lo stato di salute generale e l’idoneità alla corsa.

Licenza… di correre

Il tracciato di gara del coursing, come detto, è molto articolato ed è di una lunghezza compresa tra 400 e 700 metri, per le razze di taglia più piccola (Piccoli Levrieri Italiani e Whippet) e tra 500 e 1000 metri per tutte le altre razze.

Il terreno di gara viene attentamente controllato in modo che non abbia buche o altri ostacoli tali da rappresentare un pericolo per i cani in corsa. Perché un cane possa partecipare alle gare di coursing deve aver conseguito un’apposita licenza e deve essere di età compresa tra i 18 mesi (15 per i levrieri di piccola taglia) e gli 8 anni.

I levrieri europei tendono a sviluppare una caccia individuale, seguendo la preda sulla sua stessa traiettoria, mentre i levrieri orientali preferiscono agire in coppia o in piccola muta, descrivendo traiettorie parallele a quella della preda prima di accerchiarla. Tali strategie di caccia sono molto evidenti nelle gare di coursing.

Mantellina e museruola

A differenza di quanto avviene nel racing i cani non partono dalle gabbie, ma vengono condotti al luogo di partenza dal proprietario (o da un “handler”) che rilascia il cane nel momento in cui riceve il segnale di partenza dal mossiere. I cani indossano una mantellina di colori diversi ed una particolare museruola a maglie molto larghe che non impedisce la corretta respirazione, ma ostacola il morso.

Il ricorso alla museruola (non obbligatoria nei Piccoli Levrieri Italiani, Irish Wolfhound e Deerhound, razze dal temperamento più tranquillo) è necessario per evitare che al momento dell’arrivo i cani possano ferirsi cercando di allontanare l’avversario dalla preda.

Vietato mordere!

Nel coursing non vince necessariamente il cane che arriva primo sulla preda; la valutazione dei giudici sulla prestazione di un cane tiene conto, infatti, di cinque criteri (velocità, ardore, intelligenza, agilità e resistenza) che il cane esprime durante la sua caccia simulata. Per ciascuno dei criteri di valutazione i giudici possono esprimere un punteggio massimo di 20 punti ed il totale ottenuto dai cani nelle due manches preliminari determinerà la graduatoria di qualifica per la corsa finale. Pena la squalifica, il cane in gara non deve ostacolare il suo avversario e cercare di morderlo.

Pigro a chi?

Sui levrieri esistono alcuni pregiudizi: molti li considerano cani eleganti ma apatici e sonnacchiosi, forse più adatti ai salotti di persone un po’ snob. Queste idee naturalmente cadono subito quando si assiste ad una gara di coursing. Qui infatti si scopre la vera essenza del levriero: la corsa!

E quando il levriero scatta all’inseguimento della finta lepre e quel fascio di muscoli si distende in velocissimi allunghi, rapide sterzate ed altre acrobazie probabilmente a nessuno verrebbe in mente di pensare ad un apatico frequentatore di salotti, ma piuttosto ad un antico e fiero compagno di caccia.

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