La batteriosi nei pesci d’acquario

Tra le malattie più comuni nell’acquariofilia d’acqua dolce e marina, quelle causate dai batteri rivestono, senza ombra di dubbio, il primo posto. Tali patologie possono essere provocate da agenti diversi tra loro: i batteri possono essere sia la causa primaria di patologia, sia la secondaria (ciò accade quando essi apportano ulteriori danni in animali già provati da sindromi generalmente di origine parassitaria o virale).

A cura del Dott. Alessio Arbuatti Medico Veterinario

Molto spesso nelle infezioni sono presenti contemporaneamente numerosi tipi di batterio; vi sono, però, anche patologie specifiche. Ecco le più comuni. 

Tubercolosi ittica

È provocata da Mycobacterium marinum e altre specie dello stesso genere, spesso colpisce pesci anziani o già debilitati causando dimagrimento, ventre a “lama di coltello”, perdita degli occhi, ulcere cutanee e noduli sulla superficie degli organi.

Tale agente patogeno non va sottovalutato nemmeno dall’acquariofilo: è in fatti buona norma non lavorare in acquario in presenza di lesioni sulle mani ed avambracci, in quanto sono stati segnalati casi di infezioni cutanee (bisogna dire, in persone generalmente immunodepresse o immunosoppresse), da parte del Mycobacterium contratte lavorando in acquario.

Malattia colonnare

Dietro questa malattia c’è il batterio Flexibacer columnaris, molto comune anche negli allevamenti specie del sud-est asiatico, che colpisce soprattutto i pesci ovovivipari e i Caracidi. In questi ultimi la malattia colonnare può
essere confusa con una patologia, ben più grave, sostenuta da Pleistophora hyphessobryconis, uno sporozoo che provoca gravissime perdite tra le popolazioni ittiche.

Generalmente la malattia colonnare compare in acquari dove ci sono scarsa manutenzione, rari cambi d’acqua, sovrappopolazione e scarsa qualità del mangime. La malattia colonnare può essere acuta o (spesso) cronica.

Tra le manifestazioni più evidenti si ha la corrosione delle pinne, la presenza di zone cutanee più chiare a livello di bocca, pinne, o sul
margine delle scaglie. Si consiglia di intervenire migliorando gli aspetti precedentemente elencati e utilizzare farmaci antimicrobici. Va detto che, spesso, a tale infezione se ne sovrappone una d’origine fungina che provoca la comparsa di ciuffi bianchi che fuoriescono dalla cute.

Vi sono molte altre patologie di origine batteriche più o meno specifiche, tra le quali la setticemia enterica nei pesci gatto, o quelle sostenute da Pasteurella sp., Yersinia sp., Streptococcus sp. e Staphylococcus sp.

Statisticamente quelle più comuni in acquario sono comunque quelle con compartecipazione di più specie batteriche. Per tal motivo si consiglia di prevenire tali patologie più che curarle, attuando una corretta gestione della vasca (cambi d’acqua regolari, evitare sovrappopolazione, pulizia filtri e reintegro dei batteri), oltre che rifornirsi esclusivamente da commercianti che acquistano pesci quarantenati e che gestiscono in maniera corretta le vasche espositive.

Foruncolosi

Aeromonas salmonicida è l’agente patogeno di questa malattia storicamente nota negli allevamenti di trote e salmoni ma che è stata segnalata anche in campo acquariologico. La foruncolosi determina lesioni superficiali (foruncolosi), emorragiche con perdita della cute ed ulcere, fino ad arrivare a vere proprie sindromi setticemiche, oltre che uno stato generale di anoressia e apatia del pesce. Il trattamento prevede un miglioramento delle condizioni della vasca mediante una corretta
gestione, l’isolamento dei pesci in vasche di quarantena ed il trattamento con appositi farmaci antibiotici. Nei salmoni esiste un vaccino utilizzato da diversi anni.

Vibriosi

Provocata da Vibrio anguillarum, colpisce principalmente i pesci d’acqua marina e i salmoni allevati commercialmente, specie se sottoposti a situazioni di stress. Gli esemplari colpiti dalla forma acuta manifestano ulcere sanguinolente, apatia, aumento di volume dell’addome fino a sindromi setticemiche.

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