I gamberetti in acquario

Come realizzare, allevare e gestire un acquario dolce con Caridine e Neocaridine.

A cura di TOMMASO ARICÒ www.acquariofiliaitalia.it

L’allevamento delle caridine e ancor più delle neocaridine, che si sono meglio diffuse grazie ad una maggiore resistenza, è sicuramente una
tendenza dell’acquariofilia dolce di questo periodo. Questa moda, nata con l’introduzione della Caridina japonica da parte del maestro giapponese Takashi Amano, si è diffusa in tutto il mondo.

Divoratori di alghe, questi animaletti fanno parte del gruppo dei Crostacei Decapodi, tra questi ricordiamo in particolare i gamberetti d’acqua dolce – che stanno riscuotendo un notevole successo, perché sono considerati eccellenti divoratori di alghe, detriti organici e resti di cibo – tanto che gli
appassionati acquariofili allestiscono spesso acquari a loro dedicati, con le
diverse varietà di colori presenti.

Creature affascinanti

Queste creature sono molto affascinanti per le loro forme e colori, per il loro comportamento e per la possibilità che offrono di riprodursi in acquario. Vi consigliamo di allestire un acquario con rocce e tronchi
colonizzati da muschio (come Riccardia sp. e Monosoleniutenerum). 

Come fondo, sabbia nera di granulometria che varia tra i 2 e 3 mm, in modo da far risaltare i colori dei gamberetti. Le vasche dovranno avere un litraggio che oscilla fra i 60 e gli 80 litri, anche se le specie in oggetto possono essere allevate anche in acquari di minore capacità.

Come filtraggio, consigliamo due filtri ad aria in spugna, da pulire in modo alternato e con cadenza mensile, così da lasciare sempre una certa carica batterica nel filtro.

Le neocaridine sono molto resistenti se allevate in condizioni ottimali. 

Per quanto riguarda le caratteristiche dell’acqua, la gran partedelle specie si adatta a diversi parametri, cosí come per il cambio dell’acqua, che puó essere effettuato all’incirca del 20% ogni 10 giorni.

Accorgimenti utili

Le vasche saranno munite di coperchio, in quanto alcune specie di gamberetti (come Blu Ice e Caridina gracilirostris pinocchio shrimp)
riescono a saltare fuori dall’acquario. Inoltre, con l’accorgimento della
copertura l’acqua evaporerà più lentamente. 

Per l’illuminazione, il coperchio sarà dotato di un led non troppo forte (anche pochi watt di base sono sufficienti), in quanto sia le neocaridine sia le piante epifite non amano un’eccessiva luce, inoltre le vasche tenute in casa non necessiteranno del termoriscaldatore. Prima di introdurre i gamberi è importante lasciare stabilizzare il tutto per almeno 20 giorni.

Condizioni ottimali

Le neocaridine sono molto resistenti se allevate in condizioni ottimali. Per quanto riguarda le caratteristiche dell’acqua, la gran parte delle specie si adatta a diversi parametri, così come per il cambio dell’acqua, che può essere effettuato all’incirca del 20% ogni 10 giorni.

 Il consiglio è utilizzare acqua ad osmosi fatta decantare per circa 48 ore. Volendo, è possibile inserire foglie di Terminalia catappa, che hanno potere disinfettante, un effetto funghicida e contribuiscono ad abbassare il pH.

Toccasana

Le foglie incrementano inoltre il contenuto salino che aumenta la conduttività dell’acqua senza però creare problemi, le conferisce un
colore ambrato lasciandola tuttavia cristallina e dona all’acquario un aspetto più naturale.

Con l’uso della Catappa viene anche risolto il problema della proliferazione di lumachine che spariranno del tutto. L’effetto della Catappa dura circa 20 giorni, lasciandola in acquario si decompone trasformandosi in un ottimo alimento per gamberetti che non ne lasciano più traccia.

Le varietá di gamberetti consigliati per l’allevamento sono: Crystal red, Crystal black, Red cherry, Blu ice chiamate anche Blu pearl, Tiger e Hummel; ogni specie alloggia nella sua vasca.

I parametri fisici e chimici dell’acqua per NEOCARIDINA heteropoda RED CHERRY sono pH da 6,5 a 7,5, con acqua con us/cm da 500 a 600 e una temperatura che oscilla nell’arco dell’intera giornata tra i 20 a 26 °C, ma
sono ben tollerati anche parametri tra i 9 e 28 °C. 

Per spingere alla riproduzione le neocaridine, oltre che ai cambi d’acqua, serve una escursione termica importante tra giorno e notte.

Evolutivo e primitivo

Le neocaridine hanno un sistema di riproduzione evolutivo: nascono dalle uova dei gamberetti già del tutto simili agli adulti e, come loro, si nutrono di detriti o alimenti specifici fin da subito.

Al contrario, le caridine hanno un sistema di riproduzione primitivo: nascono larve, necessitano di acqua salmastra per attraversare varie fasi di muta e di alghe unicellulari per cibarsi nei primi stadi.

Ovipari

I gamberetti sono ovipari, le femmine sono facilmente riconoscibili per un addome più tozzo e quando sono pronte alla deposizione, dopo una muta, rilasciano ferormoni nell’acqua, cosicché i maschi percependone l’odore incominciano a nuotare in cerca della femmina per accoppiarsi. 

Dopo poche ore, o al massimo dopo uno/due giorni, avviene l’espulsione delle uova che vengono fecondate e messe nella parte inferiore dell’addome, dove ricevono acqua ricca di ossigeno grazie al frenetico movimento delle appendici: a seconda della temperatura dell’acqua le uova si schiudono tra i 25 e 30 giorni.

Quando la popolazione aumenta si assistono a fenomeni di
cannibalismo. É quindi necessario togliere i riproduttori.Puó accadere anche che gli adulti smettano di riprodursi.

Onnivore

Le neocaridine sono onnivore ed è possibile alimentarle con un alimento specifico acquistabile nei negozi di acquariofilia (consigliato quello che si sfalda facilmente una volta giunto sul fondo), alternandolo a zucchine, carote e spinaci preventivamente sbollentati e poi messi in congelatore.

Zig-zag

Se le neocaridine cominciano a nuotare a zig-zag, si tratta dei maschi in cerca della femmine pronte a riprodursi. Dopo ciò, nel giro di un giorno o due le femmine deporranno. Sia le Crystal red che le Crystal black depongono al massimo una trentina di uova, portando alla fase adulta almeno una quindicina di gamberetti. Lo stesso vale per le Hummel, mentre le Tiger sono un po’ più prolifiche, ma non quanto le Red cherry e le Blu ice.

Le neocaridine sono molto resistenti se allevate in condizioni ottimali. Per quanto riguarda le caratteristiche dell’acqua, la gran parte delle specie si adatta a diversi parametri, cosí come per il cambio dell’acqua, che puó essere effettuato all’incirca del 20% ogni 10 giorni.

 Il consiglio é utilizzare acqua ad osmosi fatta decantare per circa 48 ore. Volendo, é possibile inserire foglie di Terminalia catappa, che hanno potere disinfettante, un effetto funghicida e contribuiscono ad abbassare il pH.

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