Le tartarughe mediterranee

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Tartarughe mediterranee o terrestri

Le testuggini ovvero le tartarughe mediterranee o tartarughe di terra sono fra i rettili allevati più comunemente come pet: per questo non è raro incontrarle nei giardini delle case Italiane.

A cura della Dott.ssa. DOMENICA DI BARI Medico Veterinario Esperto Animali Esotici monica.dibari@gmail.com

Tartarughe Mediterranee sono i principali rettili ‘pet’ diffusi nelle famiglie italiane.

In particolare le testuggini maggiormente diffuse a livello domestico sono le testuggini mediterranee, come la Testudo graeca, la Testudo Hermanni, e la Testudo Marginata.

Queste specie di tartarughe sono chiamate “mediterranee” poiché il loro ambiente d’origine è rappresentato da tutti quei territori che si affacciano sul Mar Mediterraneo. In questi territori l’alternanza delle stagioni e la variabilità delle temperature influenzano le caratteristiche biologiche di questi rettili. Infatti, le tartarughe mediterranee hanno a disposizione vari tipologie di foraggio durante i periodi miti e caldi. Vanno in letargo durante i mesi invernali, si risvegliano in primavera, e si riproducano in estate.

Gestione in cattività

L’accortezza a cui si deve pensare, prima di prendere una tartaruga come animale domestico, è adibire uno spazio esterno dove farla vivere in sicurezza. Il loro ambiente ideale è rappresentato da un giardino, circondato da una recinzione. La presenza di quest’ultima è indispensabile sia per prevenirne la fuga, sia per impedire che vengano aggredite da cani o animali selvatici. O per evitare altri tipi di incidenti come essere stiacciate da auto o dalle falciatrici.

Tartaruga nel prato con una margherita
Foto della Dottoressa Domenica di Bari

La recinzione, uno spazio sicuro tutto per loro

La recinzione deve essere sviluppata preferibilmente in orizzontale, con reti metalliche a maglie abbastanza resistenti, scegliendo un’esposizione che rispetti al meglio il ritmo circadiano naturale di questo rettile, quindi soleggiata la mattina, e fresca il pomeriggio. Deve essere interrata per almeno 10 cm, per evitare che le tartarughe possano fuggire scavando una galleria al di sotto, mentre per quanto riguarda l’altezza del recinto si consiglia almeno 40 cm per ogni lato.

Il Terreno

È importante che la superficie destinata agli animali sia costituita per il 70% di terreno naturale e per il 30% di arbusti e/o fiori. In questo modo si garantisce l’arricchimento ambientale per la testuggine, che potrà scegliere dove scavare per interrarsi al momento del letargo o dove creare il nido al momento della deposizione delle uova.

La presenza di vegetazione spontanea permetterà di creare ripari naturali nella zona soleggiata, mentre nelle zone d’ombra si consigliano ti creare rifugi, in legno, in terracotta o in mattoni.

Le testuggini, ovvero le tartarughe di terra, sono i principali rettili ‘pet’ diffusi nelle famiglie italiane.
Le testuggini, ovvero le tartarughe di terra, sono i principali rettili ‘pet’ diffusi nelle famiglie italiane.

Un gruppo… di amici!

Se si vogliano avere più animali per creare un gruppo bisognerà scegliere soggetti esclusivamente della stessa specie, e fare attenzione al rapporto numerico tra maschi e femmine per evitare stress o aggressioni causate dall’elevata densità degli animali. Per questo è consigliato avere un gruppo in cui il rapporto maschi-femmine sia pari a 1:5, e per ogni esemplare lo spazio dovrà essere almeno di 10m2.

Alimentazione

Acqua

Le tartarughe mediterranee sono specie strettamente erbivore, si nutrono di alimenti di origine vegetale, da cui assumono acqua. In cattività, invece, è opportuno offrire delle ciotole ampie, poco profonde con bordi bassi, dove l’animale può accedere all’acqua per bere, specialmente in estate. Prima e dopo il letargo si consiglia inoltre di fare dei bagni con acqua tiepida, poiché le tartarughe assorbono acqua anche dalla cloaca e questo facilita l’idratazione corporea.

Per creare un gruppo bisognerà scegliere soggetti esclusivamente della stessa specie,
Per creare un gruppo bisognerà scegliere soggetti esclusivamente della stessa specie,

Vegetali

Essendo animali erbivori, la dieta delle testuggini non prevede proteine, grassi o carboidrati. In cattività, quindi, sarà importante rispecchiare il più possibile la dieta naturale, fornire fibra che possiamo somministrare sotto forma di erbe selvatiche (es. dente di leone, trifoglio, piantaggine, tarassaco, coriandolo, malva) o verdure ad uso umano come radicchio, indivia, crescione, insalata romana, ravanello, songino, valeriana, insalata croccante, ravanello, cicorie selvatiche.

Calcio e vitamina D3

Quando si alimentano questi animali è consigliato offrire il cibo la mattina nel luogo più soleggiato del recinto. L’esposizione solare diretta permetterà al rettile di sintetizzare la vitamina D3, essenziale per l’assorbimento del calcio. Il calcio è un elemento fondamentale per il benessere fisiologico delle testuggini, dovremmo quindi prediligere verdure a foglia scura che possiedono elevate quantità di calcio.

In alcuni periodi di vita le tartarughe hanno bisogno di assumere una dose extra di calcio, questo riguarda soprattutto i soggetti in accrescimento e le femmine in deposizione.

Tartaruga iterrestre in primo piano
Tartaruga mediterranea o terrestre in primo piano

Frutta

La frutta va somministrata in piccole dosi non più di due volte al mese, poiché in quantità eccessiva causa gravi disordini intestinali. Mentre i fiori come ibisco, rosa, margherita, fiori degli alberi della frutta e papavero fanno parte della dieta naturale di questa specie, e si possono offrire due volte a settimana.

Visite mediche

Ogni rettile tenuto in casa come “pet esotico” deve effettuare delle visite regolari dal Medico Veterinario. Sia si tratti di una specie che vive in una installazione interna (terrario), sia se sono animali che possono vivere all’aperto (giardino con recinto). Le patologie che frequentemente si riscontrano in questa specie sono dovute da mal gestione; pertanto la corretta informazione sulle esigenze ambientali e quelle alimentari, sono la base per garantire il benessere in questi animali.

Tartaruga in primo paino
Tartaruga Terrestre

Le tartarughe devono effettuare la prima visita clinica specialistica entro 15 giorni dall’arrivo a casa. Si deve valutare lo stato generale del paziente ed effettuare l’esame coprologico fondamentale per ogni rettile in cattività. Successivamente bisognerà portare a visita la tartaruga almeno due volte all’anno, in particolare in autunno e primavera (prima e dopo il letargo). Poiché se una tartaruga di terra non gode di uno buono stato di salute, il periodo invernale potrebbe mettere a rischio la sua vita.

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