Zero cani in canile a San Giovanni in Fiore e Santa Maria del Cedro

beagle-zero-cani-in-canile

Zero cani in canile a San Giovanni in Fiore e Santa Maria del Cedro per risolvere con serietà il problema del randagismo in Calabria.

San Giovanni in Fiore e Santa Maria del Cedro, due tra i Comuni più popolosi della provincia di Cosenza, hanno deliberato l’adesione al progetto “Zero cani in canile”. Il progetto è ideato da Francesca Toto in Puglia e portato in Calabria dall’associazione Gaia Animali & Ambiente.

I due Comuni si aggiungono a Acri e Bisignano (dove si è già svolto il microchip Day) e a una decina di altri che in provincia di Cosenza hanno aderito.

Con il progetto “Zero cani in canile” si gettano le basi affinché avvenga una graduale diminuzione del randagismo attraverso azioni di prevenzione, educazione, adozioni tracciabili e la creazione di una task force di controllo. E i Comuni si impegnano, affiancati dai volontari, a intervenire con azioni di controllo e prevenzione su omessa custodia e malgoverno di animali, l’abbandono, il maltrattamento e l’uccisione di animali.

San Giovanni in Fiore ha 240 cani in canile e spende un’importante cifra l’anno per il loro mantenimento. “E’ un dato incredibile”. Osserva il presidente nazionale di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer. “A Milano, città di un milione e mezzo di abitanti, i cani ospiti del rifugio municipale sono 170. Meno che a San Giovanni in Fiore! Ne entrano in media 200 l’anno, e altrettanti vengono dati in adozione. Tutti hanno un percorso di rieducazione e riadattamento alla vita cittadina, condotto da educatori e istruttori cinofili. E così il Comune spende meno risorse per il mantenimento a vita dei cani in rifugio. Ecco perché il progetto Zero cani in canile è un contributo importante per stroncare il fenomeno del randagismo in Calabria”. Conclude Meyer.

La Sindaca di San Giovanni in Fiore è anche la Presidente della Provincia di Cosenza. “Ringraziamo la sindaca per la disponibilità e la lungimiranza. Grazie a lei e alla sua Giunta finalmente si prova a cambiare marcia a San Giovani in Fiore e in tutta la Provincia”. Dichiara il referente della delegazione di Gaia Animali & Ambiente per l’Alto Tirreno Cosentino, Francesco Corrado.

“Con maggiore collaborazione tra cittadini, volontari, enti ed istituzioni, il randagismo si può sconfiggere senza ingenti spese a carico dell’Ente comunale, nel rispetto degli animali e portando molteplici vantaggi al territorio”. Spiega l’ideatrice Francesca Toto.

Nei Comuni che hanno approvato il progetto è in corso la fase organizzativa con le forze dell’ordine per partire con le mappature e sterilizzazioni. “Con l’assessore di San Giovanni in Fiore abbiamo un appuntamento per parlare di come organizzare i controlli nei comuni cosentini e dei corsi che dovranno fare i volontari”, conclude Francesco Corrado.

© Riproduzione riservata