Il gatto anziano

Il gatto anziano, animale affascinante e misterioso, sempre più spesso è ospitato nelle case di molti proprietari di animali.

A cura della Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario

Terza età, questa sconosciuta

Questo perché alcuni pensano che, a differenza del cane, la sua gestione sia meno impegnativa; in quanto non deve essere portato fuori con regolarità per fare i suoi “bisognini” ma può comodamente usare la sua lettiera con la “sabbiolina”. Altri ritengono che necessiti di meno premure rispetto al cane, anche se ciò non è del tutto vero.

Una vita più lunga

Anche il gatto, infatti, ha bisogno di cure, attenzioni e della presenza più o meno costante, a seconda del soggetto in questione, del suo proprietario. Come tutti gli animali anche il gatto invecchia, a maggior ragione negli ultimi decenni, quando l’aspettativa di vita dei nostri amici a quattro zampe si è molto allungata. Questo per una serie di motivi. Prima di tutto per una maggiore attenzione, che viene prestata all’alimentazione e alla cura di patologie, alcune delle quali addirittura sconosciute fino a poco tempo fa.

Alcuni disturbi del gatto anziano sono la stitichezza, che porterà il micio ad avere pi problemi nella defecazione, oppure qualche doloretto osteo articolare che lo costringer a muoversi con maggiori difficolt.

I segni dell’età

Le scoperte scientifiche e gli studi promossi da molte ditte farmaceutiche e di mangimi hanno contribuito ad allungare oltre che a migliorare la vita dei nostri amici gatti. Molti proprietari si domanderanno: ma come possiamo accorgerci che il nostro micio ha ormai raggiunto la famigerata “terza età”?

Lo possiamo notare da diversi fattori: il nostro beniamino trascorrerà un numero maggiore di ore a dormire. Sarà in generale un po’ meno attivo nell’arco della giornata, magari il suo pelo non sarà più folto e setoso come un tempo.

Nonno micio

A parte questi piccoli cambiamenti legati all’età, è importante considerare il nostro gatto anziano un po’ come un nonno o una nonna. Quindi dobbiamo tener presente che potrà essere soggetto a tutta una serie di patologie o semplicemente piccoli disturbi che non dovremo sottovalutare se vogliamo mantenerlo sempre in buona salute e allungargli la vita il più possibile.

Immagine di un gatto anziano che si affila le unghie al tira graffi
Gatto con il tira-graffi

Disturbi e patologie

Alcuni disturbi che possono insorgere con l’età sono per esempio la stitichezza. Che porterà il micio ad avere più problemi nella defecazione oppure qualche doloretto osteo-articolare che lo costringerà a muoversi con maggiori difficoltà.

Possono anche insorgere delle vere e proprie patologie, come per esempio il diabete oppure l’insufficienza renale. In particolare quest’ultima è abbastanza tipica nel gatto anziano, anche se può colpire individui di ogni età.

È caratterizzata da sintomi come calo dell’appetito, abbattimento, aumento della quantità di urine emesse nell’arco della giornata (poliuria), aumento dell’assunzione di acqua (polidipsia). Alcuni di questi sintomi sono simili a quelli che si verificano in seguito a diabete.

Come tutti i pet, anche il gatto ha bisogno di cure, attenzioni e della presenza costante, a seconda del soggetto in questione, del suo proprietario.

Visite periodiche

È importante sapere che generalmente l’organismo del gatto ha una capacità di compensazione e una resistenza notevoli. Quindi può capitare che, anche se malato, Micio non presenti sintomi molto evidenti e che almeno all’apparenza stia bene.

Ovviamente quando questa straordinaria capacità compensatoria viene meno compare la patologia in tutta la sua gravità. Per questo motivo, soprattutto dopo i sei anni di vita, sarebbe consigliabile condurre almeno una volta l’anno il nostro micio dal Medico Veterinario di fiducia; che lo sottoporrà ad una visita ed eventualmente a delle analisi per accertarsi del suo reale stato di salute.

Spesso la sola visita dal veterinario non è sufficiente per sapere se Micio soffre di una patologia e di quale malattia si tratti. Ricordiamoci però che i dati anamnestici, raccolti con l’aiuto del proprietario, possono dare un notevole aiuto al Veterinario, che si farà sicuramente un’idea delle condizioni generali del nostro amico a quattro zampe.

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