San Bernardo

Uno dei San Bernardo passati alla storia è Barry (1800-1814), che riuscì a salvare quaranta persone. Fu così amato che, quando morì, venne imbalsamato e conservato presso il Museo di Storia Naturale di Berna.

A cura di ANGELICA D’AGLIANO

Viaggio alla scoperta del cane San Bernardo

Con quello sguardo dolce, la mole infinita, i movimenti placidi e rassicuranti i San Bernardo (o se preferite: St. Bernhardshund) hanno qualcosa del guardiano e qualcosa dell’angelo custode. Sono equilibrati, sono intelligenti, sono praticamente irresistibili. Questo è il fascino di una razza vecchia quasi come il mondo.

In origine era il mastino

Per individuare le radici della razza gli esperti tirano in ballo gli antichi mastini che viaggiavano al seguito degli eserciti romani, e che pare appartenessero alla remota stirpe assiro-babilonese.

Una delle incombenze delle legioni era quella di presidiare le grandi vie di comunicazione. Fu così che negli attuali cantoni svizzeri, a quasi 2500 metri di quota, si diffusero dei grandi Bovari che si pensa siano i progenitori più remoti di questa splendida razza.

San Bernardo… in Rosa

Certo non si trattava di animali del tutto uguali ai cani San Bernardo che conosciamo oggi. Eppure se andiamo a vedere le raffigurazioni d’epoca (la più antica risale alla seconda metà del XVII secolo, ad opera del Rosa), si intravede già una somiglianza, un tipo che prelude ai moderni San Bernardo.

Gli angeli della neve

Ciò che sappiamo è che i primi “mastini delle Alpi” si guadagnavano ampiamente la loro ciotola di cibo. Avevano infinite incombenze: facevano la guardia, trasportavano carichi, fungevano perfino da bestie da soma. Il motivo per il quale sono famosi tuttavia è un altro, e cioè la loro dimestichezza con l’elemento-neve.

I San Bernardo riuscivano (e riescono) laddove molti falliscono, e cioè nel prevedere le valanghe e soccorrere persone disperse.

I San Bernardo in passato erano cani da utilità. L’impiego per il quale sono famosi (e che ci ha regalato l’immagine ormai classica di questo cane, con una botticella di legno appesa al collo) è il soccorso dei dispersi nella neve.

Chien Barry

Il nome della razza non è sempre stato quello di oggi: i San Bernardo sono stati chiamati anche “mastini delle Alpi” e “chien Barry”, in riferimento, rispettivamente, alla loro provenienza geografica e a un esemplare eccezionale che si rese protagonista di un salvataggio eroico. La prima volta che si parlò ufficialmente di San Bernardo fu nel 1862 a Birmingham, nell’ambito di un’esposizione cinofila. Successivamente il nuovo nome prese piede praticamente ovunque.

Flemmatici e discreti

I cani San Bernardo sono dei veri giganti che possono anche superare il quintale di peso. Eppure una delle loro doti più belle è la discrezione. Grazie al loro equilibrio possono passare ore in una stanza senza quasi dar segno della loro presenza.

La personalità dei San Bernardo infatti si accompagna a una flemma che li rende ottimi compagni per qualsiasi famiglia. I San Bernardo sono molossoidi e come tali hanno un carattere ben definito e la capacità di valutare le situazioni in cui si trovano e agire di conseguenza. Socievoli e fedeli si affezionano a un membro della famiglia al quale saranno per sempre devoti.

Il più grande cane di San Bernardo di tutti i tempi fu “Lord Bute”: visse in Inghilterra fra il 1880 e il 1890 e pare pesasse 112 kg. Il record fu battuto in Italia negli anni ‘60, quando apparve l’immenso “Mischa”:
118 kg di peso e un’altezza superiore ai 90 cm al garrese. Nonostante la mole decisamente oversize visse quasi 14 anni, e bene.

Un tipo molto tosto

Nonostante l’aspetto della razza sia molto cambiato rispetto ai primi esemplari che conosciamo, il “mastino delle Alpi” conserva le sue doti di rusticità e di resistenza alla fatica. Per questo motivo se ben addestrato un San Bernardo può svolgere gli stessi compiti per i quali è stato selezionato in passato. Come la ricerca dei dispersi, per esempio.

Un amico impagabile

Nel complesso il cane di San Bernardo resta un animale di grossa mole (è il più grande di tutti i mastini e una delle razze più grandi del mondo), dalla muscolatura notevole, la testa possente e un’espressione viva e ricca di sfumature.

La sua generosità e il suo coraggio sono quasi proverbiali, così come le doti di prestanza fisica.

Un cane del genere ha bisogno di un compagno umano o di una famiglia disposta a ripagarlo con un affetto sconfinato e un’educazione basata sulla stima e la fiducia reciproca.

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