La sterilizzazione del cane

Molti proprietari si trovano in difficoltà quando è il momento di decidere se sterilizzare o meno la propria amica a quattro zampe. Non si tratta soltanto di affrontare un intervento chirurgico, ma anche di un passo importante dal punto di vista  emotivo.

Per A.N.M.V.I. Dott. Marco Melosi Dott.ssa Silvia Macelloni

Sterilizzare il cane una scelta da fare con giudizio

Innanzi tutto vediamo cosa vuol dire sterilizzare una cagna.  Quando si parla di sterilizzazione normalmente si intendono due cose, e cioè l’asportazione delle sole ovaie, oppure l’asportazione delle ovaie e dell’utero.  

Calore stop

Entrambe le tecniche necessitano di un’incisione con ingresso in cavità addominale e sono da effettuarsi ovviamente in anestesia generale.  Entrambe inoltre evitano sia i calori sia la gravidanza.  

Contrariamente a quanto alcuni credono, le gravidanze non impediscono lo sviluppo di tumori mammari, né proteggono da future infezioni uterine. La gravidanza, inoltre, non  impedisce la manifestazione delle pseudogravidanze (dette comunemente gravidanze isteriche).

Infezioni addio

In linea di massima, si consiglia la sterilizzazione nel caso non si volesse far riprodurre la cagna, perché i continui calori e le conseguenti pseudogravidanze potrebbero a lungo andare predisporre ad infezioni uterine.

Pro e contro

La decisione se effettuare o meno la sterilizzazione deve essere presa dal proprietario, anche su indicazione del veterinario, che comunque può solo consigliare e mai forzare la scelta, esponendo i pro ed i contro.    La tecnica chirurgica con sola legatura delle ovaie praticamente non è più attuata perché non evita i calori e l’accoppiamento (ma impedisce la fecondazione e la conseguente gravidanza).

 “Rifugiati”

Talvolta la decisione può essere obbligata o anche urgente, ad esempio se compaiono patologie dell’apparato riproduttore che mettono a repentaglio la salute dell’animale.  Altre volte la scelta è obbligata da motivi pratici, ad esempio quando si tratti di cagne non di proprietà che vivono in rifugi (il rischio di accoppiamento e di nascite non desiderate sarebbe altissimo).  

La gestione corretta

Il proprietario che non vuol sterilizzare la propria amica deve considerare bene le responsabilità che far partorire la propria cagna comporta o mettere in conto, nel caso non volesse effettuare l’intervento ma non desiderasse cuccioli, un’accurata gestione dei calori (in genere due all’anno, della durata di circa venti giorni ciascuno).   

Le ovaie producono le cellule uovo, che vengono trasportate verso l’utero grazie alla presenza di due condotti chiamati tube di Falloppio. Le ovaie producono gli ormoni responsabili degli estri (o calori) e hanno un ruolo importante nel mantenimento della gravidanza.

Una sofferenza limitata

Le nostre amiche a quattro zampe, anche se dotate di emozioni profonde e complesse, non sentono la maternità come necessità se non al momento in cui questa avviene.

Non soffrono nel non poter diventare madri, anche se poi una volta divenute tali sono amorevoli e totalmente dedite alla cura della prole. Scegliere di sterilizzare la propria cagnolina non crea quindi sofferenza psicologica nella nostra amica, ma solo una limitata e temporanea sofferenza fisica.

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