Cani in ufficio

Chi ha un cane, si sa, non se ne vorrebbe separare mai.

a cura di ANGELICA D’AGLIANO

Avere un cane ci rende migliore la vita

Un amico a quattro zampe rende la vita davvero migliore: “costringe” le persone ad avere ritmi regolari, a fare attività fisica e a confrontarsi con una creatura bisognosa di cure e attenzioni, ma allo stesso tempo capace di dare moltissimo.

Oggi sappiamo che, portare un cane al lavoro fa di noi delle persone più produttive e responsabili. “Per un breve periodo di tempo il mio ufficio aveva ‘adottato’ Sissi, una piccola trovatella color biscotto – ricorda Rita T., dipendente di una cooperativa sociale – e durante le settimane in cui è stata con noi ci siamo sentiti davvero una squadra.

Ci eravamo dati delle regole per gestire quella situazione straordinaria senza che la cosa compromettesse il nostro lavoro: grazie a Sissi abbiamo avuto la possibilità di rapportarci in modo diverso tra di noi e di sentirci responsabilizzati nei confronti di una situazione che ci gratificava prima di tutto dal punto di vista emotivo e spirituale. È stata un’esperienza straordinaria”.

Risultati provati

Anche recenti studi scientifici concordano con quanto già suggerito dal buonsenso. Una ricerca della “Virginia Commonwealth University” (Vcu), pubblicata su “Science Daily” si è occupata dei possibili benefici che può apportare la presenza di cani sul posto di lavoro. Si sa, infatti, che lo stress è una delle cause principali di malessere, disturbi e assenteismo sul lavoro. Lo studio del Vcu ha dimostrato che la sola presenza di un quattro zampe è capace di ridurre in modo significativo questo stress aumentando il benessere e di conseguenza la produttività in ambito lavorativo.

Un amico a quattro zampe rende la vita davvero migliore: “costringe” le persone ad avere ritmi regolari, a fare attività fisica e a confrontarsi con una creatura bisognosa di cure e attenzioni, ma allo stesso tempo capace di dare moltissimo.

Cani… e persone

Gli impiegati di un’azienda di Greensboro sono stati esaminati per una settimana. Le persone sono state divise in tre gruppi: le persone del primo gruppo portavano il proprio cane sul posto di lavoro; il secondo gruppo era composto da persone che possedevano cani ma alle quali non era concesso di portare il proprio amico in azienda, mentre il terzo gruppo comprendeva le persone che non possedevano cani. Tutte le persone coinvolte nell’esperimento sono state sottoposte ad analisi quotidiane e ripetute per verificare i livelli di stress.

Una giornata… da dimenticare

I risultati sono stati chiarissimi: all’inizio della giornata gli ormoni dello stress erano pressoché uguali per tutti. Col passare delle ore, però, i livelli diminuivano per il primo gruppo, mentre invece salivano in modo analogo sia per il secondo sia per il terzo gruppo.

Per non lasciare spazio a equivoci, nei giorni successivi è stato permesso alle persone del secondo gruppo di portare i loro amici a quattro zampe e si è scoperto che nei giorni in cui il secondo gruppo era accompagnato dai cani il livello di stress si abbassava significativamente.

Dog parking

In molti paesi stranieri si è compreso come la presenza dei cani sia un aiuto concreto alla produttività aziendale. Per questo in Usa, Canada, Inghilterra ma anche in Francia esistono nei luoghi di lavoro i cosiddetti dog parking dove lasciare i propri amici o anche servizi di petsitting che permettono ai dipendenti di non separarsi dai propri pet e regalano una vita più serena a bipedi e quadrupedi.

Una sfida aperta

In Italia c’è ancora molto da fare. La legge infatti non offre regole precise da questo punto di vista, né in positivo né in negativo.

Negli ultimi anni l’Enpa ha fatto propria questa battaglia chiedendo alle associazioni degli industriali e ai vari enti di diverse regioni italiane di costituire dei dog parking, laddove possibile, per offrire un servizio ai lavoratori che sia analogo a quelli già esistenti in molti altri paesi. La partita è ancora tutta da giocare.

© Riproduzione riservata