Ingredienti innovativi nel petfood

Ricerca e innovazione sono le parole d’ordine checaratterizzano la maggior parte dei settori produttivi.

A cura della Dott.ssa Sabrina Dominio Medico Veterinario

La rivoluzione nella ciotola

Anche l’industria del petfood sta seguendo questa tendenza, compiendo, negli ultimi anni, veri e propri passi da gigante. Gli ingredienti che trovate sui cartellini degli alimenti per il vostro cane e il vostro gatto non sono mai casuali.

Ciascuno ha un suo ruolo tecnologico e/o nutrizionale ed apporta il suo contributo sul prodotto finito. Alcuni prodotti nascono per soddisfare specifiche esigenze nutrizionali di alcuni animali e non si tratta semplicemente di un “gusto” nuovo.

Ingredienti rari: non un vizio, ma una necessità

Un errore che molti proprietari commettono è quello di acquistare un alimento monoproteico con il solo intento di variare il sapore della pappa del proprio amico. Le offerte del mercato del pet food sono molto vaste in questo senso, con prodotti a base di struzzo, cavallo, quaglia e addirittura di canguro.

Attenzione, però: non si tratta di una trovata per accattivarsi i consumatori che possiedono un cane o un gatto dall’appetito capriccioso. Questi prodotti dagli ingredienti alternativi nascono infatti per offrire una fonte proteica diversa da quelle consumate abitualmente da quegli animali che soffrono di allergia o intolleranza alimentare.

“Dieta di eliminazione”

Questi soggetti sono spesso messi dal medico veterinario o dallo specialista sotto stretto regime alimentare e devono seguire la cosiddetta “dieta di eliminazione”. Questa dieta serve da terapia, ma soprattutto da diagnosi e consiste nel somministrare al paziente allergico il minor numero di ingredienti possibile.

Queste fonti alimentari devono essere sconosciute al sistema immunitario dell’animale, quindi il pet in questione non deve averle mai assunte in tutta la sua vita.

Con un pet allergico, le precauzioni non sono mai troppe: un coltello utilizzato per affettare il salame e poi impiegato per tagliare gli ingredienti della pappa potrebbe essere contaminato e compromettere così il successo della dieta di eliminazione.

Canguro a tavola?

Risulta quindi evidente quanto sia necessario ricercare degli ingredienti alternativi ed estremamente particolari, perché, sebbene il proprietario magari non se ne rammenti, è più che probabile che abbia somministrato almeno una volta al suo pet qualche ingrediente proveniente dalla sua tavola.

Facciamo un esempio: il cane magari mangia da una vita pollo e riso. Il proprietario è convinto che non sia mai venuto a contatto con l’uovo. Ma, dopo attenta analisi, emerge che ogni tanto al cane vengono date le tagliatelle avanzate.

Ebbene, l’uovo non potrà essere inserito nella dieta di eliminazione. Che un cane abbia assunto proteine di struzzo o canguro casualmente, invece, risulta alquanto improbabile ed è per questa ragione che sono nati prodotti di questo tipo.

Proteine esclusive

L’alternativa al prodotto industriale è una dieta casalinga con il minore numero di ingredienti possibile, ma non tutti hanno il tempo o la voglia di prepararla, per non parlare della difficoltà di reperire ingredienti rari, il loro costo e la difficoltà di cucinarli.

Con un animale allergico, le precauzioni non sono mai troppe: un coltello utilizzato in precedenza per affettare il salame e poi impiegato per tagliare gli ingredienti della pappa potrebbe essere contaminato e compromettere così il successo della dieta di eliminazione.

Per questa e altre ragioni, i veterinari sono propensi a prescrivere un alimento monoproteico commerciale contenente proteine “esclusive”.

Alimenti vegetali, non vegetariani!

Un’altra gamma di alimenti all’avanguardia sono gli alimenti costituiti interamente da fonti vegetali. Anche in questo caso lo scopo è correlato alla ricerca di un alimento ipoallergenico da utilizzare per i soggetti sensibili. Esistono infatti vegetali estremamente ricchi di proteine ad elevato valore biologico (soia, fagiolo, pisello) e nel cane, queste proteine, se correttamente trattate, possono efficacemente sostituire quelle presenti in carne, pesce e
uova.

I pet food costituiti interamente da fonti vegetali rispondono al bisogno di trovare un alimento ipoallergenico adatto ai soggetti sensibili.

Uno scopo preciso

Attenzione: non si tratta di prodotti nati per soddisfare le esigenze di proprietari vegetariani convinti, perché una scelta di questo tipo sarebbe estremamente opinabile. Cane e gatto sono carnivori e, come tali, nella loro dieta sono da preferire ingredienti che apportino proteine di origine animale.

Solo in rari casi in cui queste non possano essere utilizzate è possibile ricorrere a prodotti totalmente vegetali. Questi non provocano alcun problema, anche se dati nel lungo periodo, ma somministrarli a chi non ne ha bisogno sarebbe come dare medicine a chi non soffre di alcuna patologia.

Gli ingredienti idrolizzati vengono utilizzati per aumentare la digeribilità dell’alimento, specialmente nei soggetti sportivi, nei cuccioli o in quelli affetti da patologie in cui l’apparato digerente è compromesso.

Ingredienti idrolizzati

Gli alimenti più innovativi per cani e gatti contengono una parte o spesso la totalità di ingredienti a valenza proteica idrolizzati. L’idrolisi è un processo tecnologico che consiste nel frammentare le proteine in parti più piccole.

Questo serve a renderle più digeribili, perché una parte del lavoro, normalmente richiesto dell’apparato digerente, viene eseguito a priori. In caso di diete destinate ad animali allergici, le proteine idrolizzate impediscono al sistema immunitario di sviluppare una reazione esagerata, perché i frammenti che ne originano non vengono percepiti come dannosi e sfuggono al controllo dell’organismo.

Si tratta di un processo tecnologico complesso, per cui questi prodotti sono di norma più costosi, ma spesso permettono di risolvere situazioni alquanto delicate. Un altro vantaggio nell’utilizzo di alimenti a base di insetti nella dieta degli animali allergici è cheil rischio di reazioni crociate è scongiurato.

Ultima innovazione: le proteine dell’insetto

Tra le ultime proposte del pet food, ci sono anche gli alimenti commerciali a base di larve di insetti. Anche in questo caso, non si tratta di una moda o di una trovata pubblicitaria. Questi alimenti nascono dall’esigenza dei medici veterinari, che si occupano di “diete di eliminazione”, di trovare fonti proteiche alternative, che il paziente a quattro zampe non abbia mai assunto.

Le larve di insetto hanno un valore nutrizionale molto elevato: sono infatti ricche di proteine ad elevato valore biologico e digeribilità, acidi grassi e antibatterici naturali.

Un altro fattore correlato da prendere in considerazione è anche l’impatto ambientale praticamente nullo, perché allevare larve d’insetto non produce residui da smaltire, richiede pochissime risorse e, nell’immaginario collettivo, è meno cruento che ricorrere a bestiame o pollame.

Gli alimenti commerciali a base di larve di insetti nascono dall’esigenza dei medici veterinari, che si occupano di “diete di eliminazione”, di trovare fonti proteiche alternative, che il paziente a quattro zampe non abbia mai
assunto.

Reazioni crociate, no grazie

Un altro vantaggio nell’utilizzo di alimenti a base di insetti nella dieta degli animali allergici è che il rischio di reazioni crociate è scongiurato. Infatti, mentre un alimento alla quaglia, sebbene mai assunta in passato, potrebbe dare reazioni in un animale allergico alla proteina di pollo, questo rischio non si presenta per gli insetti, che appartengono a classi completamente differenti.

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