Il Pesce Gatto dalla coda rossa

Pet straordinario e ambitissimo da molti acquariofili, il “Pesce gatto dalla coda rossa” deve il suo nome alla capacità degli esemplari adulti di secernere un particolare pigmento rosso dalla pinna caudale, a base di melanina.

Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario 

L’habitat naturale del “Pesce gatto dalla coda rossa” sono i bacini del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco

Dove frequentemente è oggetto di pesca date le sue dimensioni (130 centimetri di lunghezza e 50 chili di peso nei soggetti più grandi). Si tratta di un pesce tendenzialmente pacifico nei confronti degli altri esemplari che condividono lo stesso territorio; spesso è anzi troppo tranquillo e ama trascorrere il suo tempo immobile sul fondo della vasca, senza nuotare.

Per molti ma non per tutti

La detenzione di questo pesce non è alla portata di tutti. I motivi sono diversi: fra i più importanti ci sono il costo, le dimensioni anche notevoli che può raggiungere da adulto e l’impegno che richiede il suo allevamento.

Questo pesce necessita di una vasca molto grande, almeno 500-600 litri e con una lunghezza di almeno 2 o 3 metri, che ospiti uno o due individui. L’acqua deve essere pulita e ben ossigenata. L’arredamento, non troppo ricco, è costituito da radici, rocce e piante robuste tenute nel vaso o sui legni.

I valori fisico-chimici ottimali dell’acqua sono: pH 6-7, durezza 10-12 °dGH, temperatura 22-26°C nei mesi invernali mentre d’estate non dovrebbe superare per molto tempo i 28°C. A questo si può ovviare con l’utilizzo di refrigeratori o ventole.

Gamberi e frutta

Di costituzione robusta e tendenzialmente onnivoro, il “Pesce gatto dalla coda rossa” è relativamente facile da nutrire. È un predatore dotato di un’ampia bocca terminale provvista di denti disposti in serie che si trovano su tutte e due le mascelle. Nel suo habitat naturale la sua dieta è varia ed è rappresentata da granchi, gamberi e frutta casualmente caduta in acqua.

Pesce gatto dalla coda rossa in primo piano

Mangioni

L’alimentazione andrebbe differenziata a seconda che si tratti di individui giovani (che hanno un metabolismo decisamente attivo) o di adulti. Nel primo caso sarebbe consigliabile somministrare il cibo in piccole quantità ma spesso. Si possono utilizzare mangime in compresse per pesci di fondo, polpa di cozza, artemie, zucchine e spinaci bolliti, lombrichi o tubifex. Se si tratta di individui adulti, più sedentari, l’alimento dovrà essere fornito circa un paio di volte a settimana.

Infatti con l’età spesso questi pesci diventano un po’ pigri, tendono a muoversi meno e rischiano l’obesità, che riduce drasticamente la loro aspettativa di vita. Per questo motivo bisogna evitare una sovra-alimentazione. Si possono somministrare: lombrichi, latterini, gamberetti e frutta.

Il “Pesce gatto dalla coda rossa” (Phractocephalus hemiolipterus) appartiene alla famiglia dei Pimelodidae, che raggruppa circa trecento specie ed almeno cinquanta generi.

Ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’acquariofilia solo recentemente. Da noi è piuttosto raro, sia per il suo costo elevato, sia per le dimensioni che può raggiungere. Negli Stati Uniti al contrario è considerato un vero e proprio “pet” che molte persone si divertono ad addomesticare.

Riproduzione impossibile del pesce gatto

La riproduzione in acquario di questo Pesce gatto è pressoché impossibile a causa del peculiare comportamento che ha la maggior parte dei membri della famiglia Pimelodidae. Questi splendidi animali effettuano una migrazione verso le sorgenti dei fiumi nel periodo che va da luglio a novembre (stagione secca). Quindi la maturazione del loro apparato riproduttivo è legata a molti parametri che non si possono ricreare in acquario.

Azione ormonale

Di solito per ottenere individui da destinare alla pesca sportiva oppure ai mercati ittici viene praticata la riproduzione artificiale attraverso la somministrazione di sostanze ad azione ormonale. Ovviamente una certa percentuale è ancora catturata in natura.

L’allevamento del “Pesce gatto coda rossa” si svolge principalmente in Florida, essendo molto comune la sua detenzione negli Stati Uniti. Molte volte addirittura nelle acque di questo stato si ritrovano degli esemplari fuggiti dagli allevamenti oppure liberati perché “cresciuti troppo”. Fino ad oggi comunque non è stata documentata la riproduzione spontanea di tali individui, che rimangono in numero limitato in queste acque.

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