Gli scalari: i pesci angelo

I pesci scalari appartengono alla famiglia dei Ciclidi e sono tra i pesci d’acquario più diffusi e famosi: con le loro pinne filiformi e il loro modo tipico di nuotare gli scalari hanno conquistato gli acquariofili di tutto il mondo…

Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario

Il pesce scalare è originario del sud America

Precisamente provengono dai bacini del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco, fiumi e laghi con acque calme e tranquille e rive ricche di vegetazione. Hanno una forma “a rombo”, compressa lateralmente e pinne filiformi che conferiscono un aspetto tipico del nuoto decisamente elegante ed armonioso. Esistono due specie di Scalari in natura: Pterophyllum altum e Pterophyllum scalare.

Alimentazione del pesce scalare

Gli scalari sono essenzialmente erbivori; la loro dieta ottimale dovrebbe essere costituita da cibo vivo (artemie, dafnie e larve di zanzara), ma si adattano bene anche al cibo commerciale. Quest’ultimo dovrebbe comunque essere sempre integrato con altri tipi di alimenti, anche surgelati.

La riproduzione degli scalari

La riproduzione in cattività degli scalari è possibile, a patto che abbiano a disposizione una vasca ampia e profonda. Dato che non si può distinguere il maschio dalla femmina, sarebbe consigliabile inserire in vasca un gruppo di 5-6 esemplari giovani. In questo modo si può ottenere la formazione di coppie. Successivamente gli individui rimasti soli devono essere separati degli altri, perché altrimenti verrebbero considerati nemici dai riproduttori.

Le coppie sono di solito stabili e rimangono tali fino alla morte di uno dei due soggetti. La riproduzione può avvenire con successo anche negli acquari di comunità, purché siano sufficientemente ampi e ricchi di nascondigli. Gli altri pesci infatti devono avere la possibilità di tenersi lontani dalle coppie di scalari. Una volta formate, queste saranno infatti intenzionate a difendere con tutte le loro forze sia il territorio sia la prole.

Gli scalari: padri affettuosi

La femmina depone moltissime uova che saranno poi fecondate dal maschio all’aperto, sulle foglie delle piante oppure su legni o perfino sui termoriscaldatori o sulle pareti del filtro. Dopo un giorno si ha la schiusa. Sia il maschio sia la femmina si occupano con amore della prole, proteggendola da ogni pericolo. Nei primi giorni i piccoli andranno nutriti con naupli di artemia. In commercio esistono anche mangimi appositamente formulati per i pesciolini appena nati, in grado di soddisfare tutte le loro esigenze nutritive e di scongiurare ogni possibile carenza. In un secondo momento si può passare ai mangimi per adulti, secchi o surgelati.

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Opachi

Le malattie che colpiscono gli Scalari sono sovrapponibili a quelle che interessano gli altri pesci d’acquario. Sono dovute principalmente a errori gestionali, ossia a una cattiva qualità dell’acqua, che genera un ambiente poco “salutare” e li rende facili prede di parassiti e patogeni di varia natura. Non è difficile osservare delle lotte tra diversi individui nel periodo della riproduzione.

Queste di solito provocano il ferimento degli individui più deboli. Un po’ di tempo fa si è parlato molto di una malattia che colpisce gli Scalari provenienti da Singapore, ossia l’ADS (Angelfish Disease Singapore). Causava nei soggetti colpiti opacizzazione delle pinne e del corpo e morte nel giro di poco tempo. Tuttavia oggi rappresenta solo un lontano ricordo.

Pterophyllum scalare: tutto ciò che c’è da sapere

Ha un corpo argenteo, attraversato da numerose bande scure, che si
prolungano all’interno delle pinne dorsale ed anale. La selezione operata dall’uomo ha creato numerose varietà diversamente colorate. Non
sono molto evidenti le differenze tra maschi e femmine.

Pterophyllum altum

Ha il corpo bruno-argenteo, percorso da parecchie bande scure verticali, che si prolungano anche all’interno delle pinne anale e dorsale. Tra queste bande ci possono essere parecchie macchiette scure.

Una caratteristica inconfondibile di questa specie è il particolare incavo sopra il muso. Per la sua forma particolarissima, questo pesce si muove agevolmente tra le canne e le piante. Grazie al  suo colore, si mimetizza perfettamente al suo habitat naturale.

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