Gli Anabantidi piccoli pesci per ambienti estremi

La Famiglia degli Anabantidi è diffusa nel sud est asiatico e parte dell’Africa equatoriale e subequatoriale.

a cura del Dr. Alessio Arbuatti – Facoltà di Medicine Veterinaria – Università degli Studi di Teramo

Tra i generi più noti vanno ricordati Betta, Colisa, Trichogaster ed Helostoma.

Si tratta di pesci molto diffusi in acquariofilia. Alcuni, come il “pesce del paradiso”, sono stati tra i primi ad essere allevati grazie alla loro grande resistenza e adattabilità, resa possibile da caratteristiche uniche, come il caratteristico organo respiratorio definito labirinto.

Il labirinto è il risultato

dell’adattamento alla vita in acque limacciose e povere in ossigeno, come le tipiche risaie e paludi dell’Asia sud orientale. Tale organo si sviluppa progressivamente durante la vita dell’animale infatti di solito gli avannotti dipendono esclusivamente dalla respirazione branchiale.


Un acquario che voglia riprodurre il biotopo tipico di queste specie, deve ispirarsi all’ambiente della risaia del sud est asiatico, (un ambiente noto per ospitare più di 100 specie animali) che spesso è unita mediante canali artificiali ai corsi d’acqua che l’alimenta.

Vegetazione fitta

A questo scopo si utilizzerà una pompa di ricircolo per creare una bassa circolazione dell’acqua e  una vegetazione spesso fitta che si può ottenere mediante la piantumazione con Hygrophila sp., Limnophila sp., Ninphaea sp., Salvinia sp., Lemna sp., Utricularia sp. Una bassa illuminazione, un fondo in sabbia o ghiaia fine, un’acqua con pH 5-6 e dalla bassa durezza creeranno un ambiente ottimale.

Nidi di bolle

L’alimentazione degli Anabantidi è varia, ma generalmente in natura si nutrono di alimenti in sospensione sulla superficie: invertebrati, larve e componenti vegetali sono apprezzate.Di conseguenza in cattività saranno ben accetti sia mangimi in scaglie sia cibo surgelato di origine animale correttamente vitaminizzato. Ciò che rende questi pesci estremamente interessanti dal punto di vista comportamentale è l’aspetto riproduttivo; infatti costruiscono nidi di bolle.

L’aggressività intraspecifica di alcune specie di Anabantidi, come il Betta splendens, noto appunto come: “pesce combattente” è conosciuta da secoli in Thailandia e in altre nazioni dell’Asia orientale. In questi paesi è usanza comune allevare pesci maschi da combattimento.

Le scommesse clandestine e gli scontri tra i pesci vengono fatti anche per strada e in posti improvvisati. Purtroppo tale comportamento andrebbe represso ed invitiamo tutti coloro che si recano in queste nazioni a non assistere a tali inutili e brutali spettacoli che spesso si concludono con la morte di uno dei due soggetti.

Localizzato nella zona soprabranchilale, il labirinto è formato da un’espansione vascolarizzata dell’osso epibranchiale della branchia e favorisce l’assorbimento dell’ossigeno nel circolo sanguigno.

Abbraccio

Anche se vi sono differenze tra specie e specie, in linea generale il maschio costruisce un nido di bolle galleggiante e successivamente avviene l’accoppiamento con la femmina in una specie di “abbraccio” che è parte di una complessa fase di corteggiamento ed accoppiamento. Le uova vengono rilasciate dalla femmina, fecondate dal seme maschile ed il maschio le raccoglie ponendole nel nido.

Aggressivi

Generalmente dopo questa fase si consiglia la rimozione della femmina dalla vasca per evitare fenomeni di aggressività da parte del maschio.
Va detto, infatti, che spesso gli Anabantidi manifestano aggressività intraspecifica nei confronti di soggetti dello stesso sesso e di sesso opposto in particolari periodi dell’anno. Successivamente alla raccolta delle uova, il maschio curerà il nido ossigenando le uova e prendendosene cura fino alla schiusa.

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