Corallo Attinia

Il corallo Attinia vive principalmente sulla sabbia o su fondali ciottolosi, nelle acque basse e con scarsa corrente, tipiche delle lagune.

A cura della Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario

Comunque il corallo attinia vive spesso singolarmente.

Tuttavia si può trovare per esempio anche sulle sporgenze della parete di barriera, all’ombra di altri coralli vicini, le cui colonie si sviluppano in altezza.

Chi di noi, passando davanti ad un negozio specializzato in acquariologia
marina, non è rimasto incantato di fronte ai colori particolari e alle
forme originali dei coralli, organismi affascinanti e decisamente
insoliti.

In molti hanno anche avuto la fortuna di poterli osservare nel loro habitat naturale ed è un’esperienza indimenticabile, anche per i più scettici. Come possiamo immaginare esistono numerosissimi tipi di coralli, ciascuno con caratteristiche peculiari e ciascuno più o meno adatto alla vita in acquario.

Il corallo Attinia (Heliofungia actiniformis), normalmente chiamato “corallo a fungo” è diffuso nell’Indo-Pacifico centrale. Fa parte dei coralli duri più delicati, quindi non può essere consigliato per gli acquariofili neofiti. In acquario non è molto longevo, infatti raramente gli esemplari superano i tre anni di età.

Caratteristiche del corallo Attinia

E’ costituito da uno scheletro piatto, a forma di disco, con numerosi e lunghi tentacoli.La colorazione è variabile, la parte terminale dei tentacoli, a forma di sfera, spesso è bianca, ma può anche essere rosa o verde chiaro. Per quanto riguarda la grandezza, può raggiungere un diametro anche di 50 centimetri, con tentacoli lunghi oltre 20 centimetri.

Mantenimento

Il corallo attinia dovrebbe essere mantenuto possibilmente su un fondale sabbioso, non troppo fine. All’acquisto è meglio sempre preferire esemplari integri, in quanto il trasporto può creare delle vere e proprie ferite, che guariscono difficilmente.

Si può riprodurre anche in acquario, attraverso la formazione di “organismi figlio”, che gemmano dall’”organismo madre” e vi rimangono ancorati fino ad un certo punto del loro accrescimento, per poi separarsene.  

Fotosintesi clorofilliana:

processo operato dagli organismi vegetali, grazie al quale l’energia luminosa (fornita dal nostro impianto di illuminazione oppure dal sole stesso in natura) viene trasformata in energia chimica. In poche parole assumono dall’ambiente che li circonda acqua ed anidride carbonica e li convertono in zucchero ed ossigeno.

Organismi simbionti:

sono organismi, sia animali che vegetali, che vivono in stretto rapporto, traendo un beneficio reciproco da tale convivenza.

Organismi planctonici:

sono dei minuscoli crostacei, che popolano le acque marine di tutto il pianeta, costituendo la principale fonte di alimentazione di un’enorme quantità di animali, dai piccoli cavallucci marini, alle enormi balene. Se si escludono i predatori e quelli che si cibano di alghe, la maggioranza dei pesci marini tropicali, allevati in acquario, si nutre in natura di crostacei, che nella loro dieta hanno un’importanza preponderante.

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