Riproduzione in acquario

Che si tratti di acquariofili esperti oppure di neofiti non fa differenza: la soddisfazione che si prova nel vedere il nostro acquario, bellissimo, in un salone, oppure in qualsiasi altro angolo della casa, è indescrivibile.

A cura della Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario

In acquario è nato un pesciolino!

Questo piccolo mondo non è infatti semplicemente parte di un arredo oppure un soprammobile o una decorazione. E’ molto di più. Racchiude in sé un delicato ambiente naturale, ricco di vita, che non ci stancheremo mai di osservare e che renderà unico ogni ambiente della nostra casa.

Comunque non è sempre facile, per lo meno all’inizio, riuscire a far sopravvivere i nostri pesci: qualche dimenticanza o errore possono essere sempre in agguato! Solo con l’esperienza si riesce a tenere perfettamente sotto controllo la qualità dell’acqua della nostra vasca, in tutti i suoi valori chimici e fisici.

Voglia di famiglia

Una volta appreso ogni trucco e segreto per mantenere in buona salute i propri amici acquatici, spesso in molti appassionati nasce il desiderio di ottenere la riproduzione dei pesci che ospitano nella propria vasca. Per conseguire degli ottimi risultati, non bisogna essere per forza dei super-esperti.

È bene comunque informarsi preventivamente sulle diverse modalità con cui si riproducono i pesci che ospitiamo nella nostra vasca. Ci vengono in aiuto sia internet, capace di darci rapidamente molte informazioni utilissime, sia la grande varietà di libri e guide disponibili sul
mercato.

Uova si,uova no

Le strategie che hanno adottato le diverse famiglie di pesci per riprodursi sono molto differenti. I pesci possono moltiplicarsi con due modalità: deposizione delle uova (ovipari), liberazione direttamente nell’acqua di pesciolini capaci di provvedere subito a sé stessi (vivipari).

I pesci ovipari sono i più diffusi e si riproducono come già detto, attraverso le uova. Queste possono essere espulse dalla femmina nell’acqua, normalmente dopo un frenetico inseguimento da parte del maschio, che ne stimola il rilascio e provvede a fecondarle.

In questo caso sopravvivono solo le uova che vengono trascinate dalla corrente o che cadono tra le alghe e tra i sassi. Le altre vengono inesorabilmente mangiate dai pesci! Altri esemplari depongono le uova sulla parte inferiore delle foglie delle piante che sovrastano la superficie dell’acqua. Di solito i pesci ovipari mostrano un certo grado di cure verso le loro uova, per esempio sorvegliandole accuratamente.

Una sorta di liquido seminale…

I maschi dei pesci vivipari possiedono una pinna trasformata in un organo riproduttore, che è utilizzato per depositare lo sperma nella femmina. Alle normali temperature di un acquario la gestazione dura circa un mese, al termine della quale vengono “partoriti” dei piccoli già autosufficienti, in grado sia di alimentarsi autonomamente che di difendersi dai predatori.

Le femmine di pesci più diffusi di questa categoria, come i guppy ed i portaspada, immagazzinano internamente lo sperma, in modo da poter proliferare nuovamente senza bisogno di riaccoppiarsi (per questo sono chiamati “ovovivipari”). Per i pesci vivipari l’accoppiamento è indispensabile ai fini della riproduzione. Durante lo sviluppo i piccoli ricevono il nutrimento da una specie di placenta.

I maschi sono più belli?

Nei pesci, come in molti altri animali, è difficile distinguere il maschio dalla femmina perché in genere gli organi riproduttivi sono all’interno del corpo. Solo in alcuni casi sono visibili all’esterno. Nei guppy, ad esempio, la femmina di solito si presenta più grande, dai colori decisamente meno appariscenti, mentre il maschio mostra un organo riproduttore abbastanza evidente.

In altre specie ci possono venire in aiuto altre caratteristiche, come il colore, la forma del corpo, le dimensioni, l’aspetto e la grandezza delle pinne ecc. Come regola generale il maschio è quasi sempre più bello esteticamente della femmina e ha dei colori più sgargianti. A volte invece ci si deve basare sul comportamento, altre addirittura è quasi impossibile pronunciarsi circa il sesso del pesce.

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